I giovani marsalesi non ci stanno e di fronte all’offensiva dell’associazione Pro Vita e Famiglia contro il ddl Zan hanno risposto con le armi della creatività e della fantasia. Ieri mattina, all’uscita dalle rispettive scuole, gli studenti dei Licei Ruggieri e Pascasino di Marsala non si sono ritrovati per il quarto giorno consecutivo i camion vela con annessi messaggi shock contro il ddl in discussione al Parlamento, ma alcuni striscioni e cartelloni contenenti scritte di opposto tenore: “L’odio non è Pro Vita”, “Per uno che vi crede, dieci aprono gli occhi”, “E’ contro natura fingere di essere qualcun altro per adattarsi a norme inesistenti”, “L’odio e l’amore sono contagiosi, l’omosessualità no”. I messaggi sono stati collocati provvisoriamente sull’inferriata del Centro Sociale di Sappusi e poi sistemati internamente, su iniziativa del presidio locale di Libera, della Rete degli Studenti Medi e del circolo “Enrico Berlinguer” di Rifondazione Comunista. “Altre iniziative verranno organizzate nei prossimi giorni”, spiega Monica Genco, referente territoriale degli studenti, che sta raccogliendo in questi giorni l’indignazione di molti ragazzi, soprattutto del Liceo Scientifico e del Pascasino, che sono stati i principali destinatari della propaganda contro il ddl Zan che sta interessando Marsala da alcuni giorni.
La campagna in atto sta riguardando tutte le circoscrizioni in cui sono stati eletti i senatori che in Commissione Giustizia stanno sostenendo il disegno di legge che intende estendere i contenuti della legge Mancino anche verso chi è protagonista di discriminazioni o violenze per motivi di genere, identità sessuale o disabilità. L’associazione Pro Vita e Famiglia si presenta come apolitica e apartitica, ma in realtà è molto vicina all’estrema destra, come svelato da un’inchiesta del Corriere della Sera da cui è emerso che il portavoce è Alessandro Fiore, figlio di Roberto, storico leader neofascista di Forza Nuova. La comunicazione di Pro Vita e Famiglia, basata su messaggi di forte impatto emotivo e visivo, aveva già destato molte proteste nei mesi scorsi in altre città, allorchè venne promossa una campagna altrettanto aggressiva contro l’aborto o la pillola RU-486, tramite manifesti e locandine.
A Marsala, la campagna con le vele pubblicitarie è stata commissionata alla ditta Promo Sicilia 1, che ha ricevuto regolare autorizzazione dallo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune. Trattandosi di mezzi itineranti, fonti comunali chiariscono che non si è reso necessario il pagamento del suolo pubblico. Tuttavia, in seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini e a una richiesta di informazioni da parte della Digos di Trapani, i referenti di Promo Sicilia hanno deciso di interrompere a Marsala la campagna.
Nel frattempo le vele pubblicitarie anti ddl Zan sono comparse ad Alcamo, suscitando le prime reazioni negative da parte della locale Consulta Giovanile, che ha definito i manifesti “osceni”, diramando una nota stampa sull’argomento: “L’oscenità non riguarda l’opinione di porsi contro il DDL Zan, ognuno è libero di avere le proprie opinioni. Il riferimento va invece alle frasi tendenziose utilizzate per argomentare questa scelta di posizione. Il DDL Zan prevede semplicemente l’estensione dei reati riguardanti la discriminazione e la violenza nei confronti delle minoranze (razziali, etniche, religiose) integrando anche le motivazioni riguardanti il sesso, il genere, l’orientamento sessuale, l’identità di genere e la disabilità. Nel DDL Zan non vi è scritto che i bambini saranno indottrinati (magari a scuola) o da qualche “drag queen” a studiare la “favola della principessa con il pisello”, come scritto sui cartelloni. È prevista semplicemente una giornata di sensibilizzazione nelle scuole in cui discutere di questi temi, contro ogni forma di discriminazione.” Inoltre, la Consulta Giovanile sottolinea quanto sia fondamentale informarsi prima di diffondere una notizia, soprattutto quando viene diffusa su così larga scala: “Prima di scrivere qualcosa è bene informarsi, e come Consulta dubitiamo che chi abbia scritto questi cartelloni abbia mai avuto modo di dare un’occhiata al DDL a cui pretende di opporsi con tali argomentazioni, peraltro irrispettose.” – conclude la Consulta Giovanile – “il nostro ruolo è quello di rappresentare i giovani alcamesi, e non possiamo stare in silenzio nel leggere queste frasi per la nostra città. La libertà di opinione è cosa diversa dalla disinformazione”.
Dal sindacato e dalle associazioni più attente al tema della parità di genere è, infine, arrivata un’ulteriore presa di posizione. Antonella Granello, Responsabile pari opportunità CGIL Trapani,
Valentina Colli Presidente Udi Trapani, Valentina Villabuona Presidente Punto Dritto, C.P. O. Avvocati Marsala, Metamorfosi, Ande, Casa di Venere, C.I.F., Fidapa, hanno firmato una nota congiunta in cui si legge: “I manifesti contro il ddl Zan comparsi negli ultimi giorni davanti alle scuole ed agli asili marsalesi rappresentano l’ennesimo episodio preoccupante di una minoranza che non difende la vita, ma alimenta l’intolleranza attraverso la totale disinformazione.
Succede ancora una volta a Marsala e non possiamo considerare, purtroppo, ciò che è avvenuto un episodio isolato, dovendo essere posto in stretta correlazione con l’istituzione, in Consiglio comunale, del registro dei bambini mai nati, cui ha fatto seguito le esternazioni offensive di Don Bruno (che, ricordiamo, ha paragonato le donne che praticano l’aborto al medico di Auschwitz) ed ora culminata con le “vele” ed i messaggi distorti e falsi, collocati davanti alle scuole.
Pur difendendo la libertà di pensiero, che – è necessario ribadire – non viene in alcun modo messa in discussione dal testo del ddl Zan, riteniamo necessario, ancora una volta, richiamare l’attenzione delle cittadine e dei cittadini di Marsala affinché stigmatizzino simili condotte e messaggi così violenti oltreché intrisi di pericolose falsità.
Ma soprattutto vogliamo rivolgerci, ancora una volta all’Amministrazione comunale ed alla Giunta di questa città, chiedendo di farsi portavoce di momenti di confronto sulla diversità, senza pregiudizi e preconcetti, difendendo sempre la legalità ed i principi fondamentali della Carta Costituzionale.
Cogliamo l’occasione, anche, per comunicare la nostra soddisfazione per la scelta del consigliere di maggioranza avvocato Cavasino, – che si auspica sia condivisa da altri consiglieri – il quale ha chiesto con forza l’annullamento della delibera sul registro dei bambini mai nati, avendo evidenziato la grave violazione dei diritti fondamentali delle Donne conseguente a quest’atto amministrativo, malcelata dietro rivendicazioni ideologiche del tutto disancorate dal comune sentire e dalle oggettive istanze di tutela del diritto di autodeterminazione delle Donne, come riconosciuto e sancito dalla normativa vigente.
Apprendiamo che le famose vele oggi sono comparse anche ad Alcamo, a dimostrazione che non è un evento occasionale, ma un’azione organizzata per creare disinformazione su un tema così delicato.
Il nostro paese non ha bisogno di strumenti che colpevolizzino le donne né di azioni simboliche che diffondono concetti fuorvianti e falsi fra i cittadini e ancor più nelle scuole, luoghi di cultura e di crescita, dove ogni ragazza e ragazzo devono fare il proprio percorso di crescita, apprezzando la diversità, professando l’inclusione e la tolleranza, nel presupposto necessario del rispetto dell’altro da sè”.