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Parla un operatore sanitario: “Facile dare la colpa alle persone o ai medici, puntiamo il dito su chi organizza”

Un nostro lettore, nonchè lavoratore del settore sanitario che opera tra Marsala e Petrosino, risponde alla lettera di una docente pubblicata da noi in merito al caos al Covid Hospital di Marsala e che potete leggere QUI.

P. V. risponde così: “Ho appena letto un vostro articolo in merito ad una testimonianza di una professoressa che ieri ha ricevuto la prima dose del vaccino e mi sento di dire la mia in merito all’accaduto di ieri pomeriggio. Forse la professoressa non ha capito bene l’iter che è stato seguito ieri; io sono un operatore sanitario privato, dovevo essere in ospedale per la seconda dose del vaccino alle ore 14:30 ma mi sono presentato alle ore 14:10 e mi sono trovato a dover affrontare 5 ore e 30 minuti di fila per poter ricevere la seconda dose. Tutto quello che è accaduto ieri è successo non perché la gente (come dice lei) non ha rispettato gli orari, ma perché i 3 medici e i 3 infermieri che si trovavano al centro vaccinazioni si sono trovati a dover fare prima le 30 dosi delle persone che il giorno prima sono state mandate a casa dopo ore di attesa, e poi perché non è plausibile far presentare più di 200 docenti e 78 seconde dosi tutte nel giro di poche ore con così poco personale. Non diamo la colpa agli utenti e non diamo la colpa ai sanitari che in quel momento si trovavano di turno, ma diamo la colpa a chi organizza. Mi sono trovato durante il mio turno di vaccinazione a scambiare due chiacchiere con un’infermiera che mi raccontava che a causa di questi numeri esorbitanti non hanno avuto la possibilità nemmeno di poter bere un bicchiere d’acqua o di poter andare in bagno per i propri bisogni fisiologici. È facile dare sempre la colpa alle categorie del popolo piuttosto che puntare il dito a chi davvero ha il potere e la responsabilità di dover organizzare le cose nel modo corretto”.

redazione

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