In molti casi, in questi anni, mi sono ritrovato a scrivere che il principale compito dei giornalisti è raccontare i fatti e, separatamente, esporre le proprie opinioni. Provo un certo disagio, per ciò, ogni volta che le circostanze mi costringono a parlare di me e del giornale che dirigo, ritenendo che debba essere il nostro lavoro a parlare per noi: le cose che raccontiamo, le posizioni che prendiamo, le critiche che avanziamo o le campagne che portiamo avanti.
Da qualche giorno, com’è noto, il nostro gruppo editoriale si trova sotto i riflettori, dopo che il sindaco Massimo Grillo ha deciso di nominare Renato Polizzi suo portavoce. Come ho avuto già modo di chiarire, appresa la possibilità di tale incarico, Renato ha informato gli altri soci e, di comune accordo, abbiamo individuato insieme un percorso di uscita. A scanso di equivoci, personalmente non ho trovato nulla di anomalo in questa opportunità e conosco abbastanza Renato per essere certo che nell’accettare questa proposta di lavoro non ha cestinato la propria biografia e i propri ideali. Del resto, la storia è piena di amministratori che si sono avvalsi delle competenze di donne o uomini di diverso orientamento politico e di professionisti (anche nel territorio trapanese) che hanno garantito la propria professionalità senza che se ne intaccasse la credibilità. La politica, spesso definita “l’arte del possibile”, del resto insegna che al mutar delle condizioni gli schemi consolidati possono saltare. E anche dalle nostre parti, abbiamo visto socialisti alleati con la destra, il centrosinistra candidare alla presidenza della provincia di Trapani proprio Massimo Grillo, e Paolo Ruggirello candidato alle regionali e al Senato nella lista ufficiale del Pd. Appare dunque discutibile l’argomentazione di chi ha ritenuto accettabili tali oscillazioni e adesso mostra agitazione e sconcerto di fronte a un professionista della comunicazione che mette le proprie competenze al servizio di un’amministrazione comunale di colore diverso rispetto alla propria parte politica.
Ma veniamo adesso a noi e agli aspetti che più direttamente riguardano il nostro gruppo editoriale. Siamo consapevoli di vivere in una realtà di provincia, e – per quanto ci riguarda – sappiamo bene per una testata giornalistica che ha sede a Marsala è più facile ritrovarsi in situazioni di apparente imbarazzo rispetto a una testata che opera in una grande metropoli, perché siamo tutto sommato in pochi a vivere qui (ormai sempre meno, purtroppo) e ci sarà sempre un cugino, un amico o un collega si ritrova a ricoprire un incarico pubblico. Del resto, se ci guardiamo indietro, la storia di Marsala c’è inizia, nel 2003, con Ottavio Navarra che a quel tempo era molto impegnato politicamente (consigliere comunale fino al 2005, candidato sindaco nel 2007) ma ha sempre mantenuto un profilo di editore liberale nei confronti della sua redazione, consegnandoci un prezioso insegnamento che ci siamo impegnati a portare avanti al di là dei cambiamenti societari o redazionali. Erano gli anni del 61 a 0, del cuffarismo e di un centrosinistra che provava a ricostruire un’alternativa politica e civile. In quegli anni ci siamo formati, contribuendo a cambiare il racconto del territorio e portando avanti battaglie importanti per la comunità, immaginando – persino da una posizione geograficamente periferica – di poter intervenire su temi di attualità anche nazionali o internazionali: siamo stati un punto di riferimento per l’opinione pubblica locale nel parlare degli intrecci tra mafia politica, di tutela ambientale, di diritti civili e sociali, di accoglienza, di emigrazione giovanile. Temi caratterizzanti di un’area progressista in cui ci rivediamo con orgoglio, inseriti – tuttavia – in una visione pluralista e rispettosa del lettore.
Personalmente, quando ho assunto la direzione del giornale e di Itaca Notizie, ho scelto con convinzione di non partecipare a riunioni politiche, di non trattare incarichi o prebende, né di curare l’ufficio stampa di alcuna parte politica. Diversi candidati e amministratori del territorio, bontà loro, in questi anni mi hanno contattato – da destra a sinistra – insistendo per avermi nel loro staff e a tutti ho sempre risposto che volevo continuare a far quello che mi piaceva fare: il direttore responsabile del mio giornale. Lo stesso principio è stato applicato ai nostri collaboratori, a cui – con dispiacere – abbiamo in passato chiesto di scegliere tra il giornale e un ufficio stampa politico o amministrativo. E, adesso, persino a una persona come Renato, che per anni ha ricoperto un ruolo strategico all’interno della nostra compagine societaria e che ha contribuito in maniera importante al consolidamento e alla crescita di Marsala C’è e Itaca Notizie, occupandosi prevalentemente di aspetti amministrativi e commerciali. Il nostro settore è fatto di regole e criteri, che vanno applicati sempre. Anche se si tratta di separarsi, lavorativamente parlando, da persone con cui avevamo immaginato di lavorare ogni giorno della nostra vita.
Alla luce della nostra storia, di cui andiamo orgogliosi, appare inaccettabile che articoli, commentatori social ed esponenti politici cerchino di macchiare la nostra storia e la nostra professionalità con attacchi più o meno frontali. Tutto ciò, torno a ribadirlo, senza una telefonata, un messaggio, una richiesta di chiarimento che sarebbero stati quanto mai opportuni.
Siamo sempre stati convinti che le biografie personali contino e che in una terra estremamente difficile come la nostra occorra rifuggire da tentativi di mascariamento serviti su un piatto d’argento da chi cerca di screditare la credibilità altrui per rafforzare la propria. Proprio per questo, abbiamo sentito oggi l’esigenza di rivendicare la nostra storia e la nostra identità, che abbiamo sempre messo al servizio della comunità in cui operiamo.
All’ex sindaco Alberto Di Girolamo, che nel fare un bilancio dei primi tre mesi di amministrazione Grillo ha riservato ieri un attacco inatteso alla nostra testata (probabilmente mal consigliato) assicuriamo che non siamo in presenza di alcun conflitto di interessi e che il nobile principio della libertà di informazione è per noi pratica quotidiana, documentata nel tempo, preziosa quanto il giuramento di Ippocrate per un medico. Abbiamo già riservato rilievi critici a questa amministrazione, così come alle precedenti. Ovviamente, a modo nostro. Qualche settimana fa, per dirne una, ho firmato un editoriale dall’eloquente titolo “La presa in giro”, a proposito della vicenda dell’ex ospedale San Biagio che si sarebbe dovuto riconvertire in Covid Hospital e che rappresenta un autentico “buco nero” nelle logiche seguite dal centrodestra regionale nella gestione dell’emergenza epidemiologica. Ma potrei citare anche altri esempi. Ritengo anche – e l’ho sempre pensato – che occorra dare ad un’amministrazione il tempo di entrare a regime prima di fare una valutazione del suo operato. Ricordo, ad esempio, che ai tempi dell’adozione del nuovo piano rifiuti, l’amministrazione Di Girolamo si ritrovò una testata che lanciava la campagna “Marsala Bella Fitusa”, un’altra che era diventata il megafono di una sospetta disobbedienza civile contro i mastelli. E poi c’era chi, come noi, riteneva che fosse più importante contribuire a informare i cittadini sul nuovo sistema, nella consapevolezza del lavoro che aveva fatto – e qui torna l’importanza delle biografie personali – l’assessore Agostino Licari per cercare di avere un servizio di raccolta più efficiente e moderno, in un settore che spesso è finito al centro di inchieste giudiziarie e all’attenzione della Commissione Regionale Antimafia guidata da Claudio Fava. Siamo pronti a spiegare le posizioni assunte in questi anni a testa alta, con l’orgoglio di chi – in questi mesi di pandemia – ha acquisito una consapevolezza ancora maggiore della responsabilità a cui è tenuto un mezzo di informazione, che ha il dovere di essere una bussola affidabile anche nel più confuso degli scenari. E siamo pronti a difenderci da chi intende continuare a tirare in ballo a sproposito il nostro gruppo nel rispetto della comunità dei nostri lettori, che ogni giorno scelgono il nostro racconto quotidiano.
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Caro Vincenzo da quando e' uscito Navarra da editore non mi ospitate più su Marsalace e su Itaca Notizie.Mi rimane qualche dubbio.Puoi chiarire? Ing.Gaspare Barraco.Marsala.
Sei, come sempre, unico e prezioso per questa città. Chapeau