“Questa canzone è una dichiarazione d’amore nei confronti del mio lavoro che al momento non mi è permesso fare e mi manca come l’aria. Allo stesso tempo rappresenta un grido di dolore per la condizione dell’arte che in questo (lunghissimo) periodo viene vietata nella forma della performance dal vivo. Le chiese però rimangono aperte…. Allora il teatro è la mia chiesa, il palco è il mio santissimo altare, il mio spirito santo è la musica”.
Questa è la premessa con cui Giovanni Gulino, ex leader dei Marta sui Tubi, presenta il nuovo singolo “Il Teatro è la mia Chiesa”, brano inedito non contenuto quindi nell’ultimo album “Urlo Gigante”, nonchè primo da solista, con un suggestivo videoclip girato nella sua città, Marsala, al Complesso di Santa Maria della Grotta, in zona Stadio.
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Il testo è scritto a 4 mani con il giornalista e critico musicale Andrea Scanzi e la musica è stata scritta insieme al musicista petrosileno Gianfranco Marino. In questo video un musicista solo con la sua chitarra suona nel suo tempio, nel suo altare, dove a dargli voce è un cantante, una delle migliori voci del panorama indie italiano come Giovanni Gulino che – ancora una volta – “omaggia” il suo amico Gianfranco in un brano dopo la citazione nel brano dei Marta “Muratury”; qui invece, gli lascia in parte la scena.
“Il Teatro è la mia Chiesa” vede la produzione di Fabio Gargiulo, mix e mastering di Sabino Cannone, editing di Massimo Sciannamea, distribuito da Woodworm Label.
Un brano rock puro, noise, intriso di groove, facile da cantare, come una vera e propria preghiera, con le chitarre a creare un mantra ideale per l’occasione.
Il videoclip è stato girato grazie all’autorizzazione concessa dalla Regione Sicilia e all’impulso del direttore del Parco archeologico Lilibeo, Enrico Caruso. La regia è dell’attore marsalese Alessio Piazza e di Francesco Dinolfo, con la partecipazione della ballerina Sara Parrinello, coreografie di Elisa Ilari di Officine Tersicore; make up Marina Scuderi, operatore Dannis Giacalone, Service Primafila.
Il teatro é la mia chiesa
il palco il mio santissimo altare
Il mio spirito santo é la musica
Il mixer la mia eucarestia
Il microfono é la mia ostia
La mie preghiere sono le canzoni
E l’emozione, l’emozione é la mia religione
Il fonico é il mio profeta
Gli errori flagellazioni
Gli applausi sono i miei segni di pace
Gli assoli le mie confessioni
L’accordatura é il mio segno della croce
E l’emozione, l’emozione é la mia religione
Il teatro é la mia chiesa
L’attesa la mia omelia
Il bis la mia ricompensa
Il vino il mio peccato
Il silenzio la mia conversione
Sono sincero mentre fingo
E la tensione, la tensione é la mia soluzione
Camerino purgatorio
Il monologo é il perdono
La platea é la mia redenzione
La satira il mio pugnale
La rabbia la mia guerra santa
Non perdono chi condanna
E la tensione, la tensione é la mia soluzione
ll teatro é la mia chiesa
il palco il mio santissimo altare
Il mio spirito santo é la musica
Il mixer la mia eucarestia
Il microfono é la mia ostia
La mie preghiere sono le canzoni
Il fonico é il mio sacerdote
Gli errori flagellazioni
Gli applausi sono i miei segni di pace
Gli assoli le mie confessioni
L’accordatura é il mio segno della croce
E l’emozione, l’emozione é la mia religione