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Il tramonto delle edicole e il nuovo chiosco nel cuore di Marsala

Da alcune settimane a Marsala, nella centralissima piazza della Repubblica, c’è una novità. Il chiosco che per anni ha ospitato un’edicola è stato infatti riconcepito e adibito a un’attività di somministrazione di caffè, bibite e snack. Di fatto si passa dall’informazione al consumo automatico, disponibile ad ogni ora del giorno o della notte.

Una trasformazione che, inevitabilmente, rappresenta lo specchio dei tempi. Da anni si parla della crisi dell’editoria tradizionale, strettamente legata all’esplosione di altri generi di diffusione dell’informazione, dal free press (come il nostro Marsala C’è, dal 2003 distribuito presso bar, panifici, ristoranti, tabacchi, scuole e uffici) al web. Avendo la possibilità di accedere ai giornali e, in generale, alle informazioni, recandosi presso i propri bar di riferimento o attraverso pochi click sul proprio smartphone, tanti utenti hanno progressivamente ridotto i propri acquisti nelle edicole. Restano gli affezionati alla carta stampata, i collezionisti o le famiglie in cerca per i propri bimbi di figurine, fumetti o gadget legati ai cartoni animati del momento. Ma non è più la stessa cosa.

Negli ultimi anni a Marsala, le edicole sono andate chiudendo con una velocità impressionante. Fino a pochi anni fa, nel cuore del centro storico, tra Porta Garibaldi, Porta Nuova e piazza Matteotti ce n’erano 6. Adesso non ne è rimasta nessuna. Le altre sono state smantellate, chiuse o convertite ad altre funzioni (per lo più legate alla promozione turistica). Uscendo dal quadrato del centro storico, ci sono ancora quelle di via Roma (all’altezza di largo Zerilli), piazza Francesco Pizzo, Piazza del Popolo (all’interno dell’Autostazione) e Porticella. E poi ci sono quelle del Porto, di via Dante Alighieri e un’altra all’inizio di via Trapani. Ma, nonostante la ridotta concorrenza, anche per chi è rimasto i tempi delle “vacche grasse” sono un lontano ricordo. Qualche altra si trova ancora nelle contrade più popolose, ma anche qui sono più gli edicolanti che hanno chiuso.

Chiaramente, auguriamo ai titolari del nuovo chiosco di piazza della Repubblica le migliori fortune in un tempo in cui ogni investimento è un atto di resistenza e coraggio. Peraltro, va riconosciuto che è stato allestito in maniera gradevole e rispettosa del contesto in cui si trova.

Tuttavia, un pizzico di malinconia resta, per il tramonto di un’era in cui le edicole erano davvero un punto di riferimento prezioso per le comunità, ma anche per i visitatori. Un luogo in cui, anche chi non aveva completato gli studi si recava quotidianamente per essere informato, aggiornato e consapevole sui principali fatti di cronaca, i cambiamenti politici, sociali economici. O per leggere le cronache sportive in un tempo in cui il calcio in tv era dosato con il contagocce. O, ancora, per gli approfondimenti culturali, curati dalle firme più prestigiose del panorama intellettuale italiano. Ma erano un strumento formidabile di riduzione delle diseguaglianze, capaci di consentire all’operaio di confrontarsi con il notabile, al giovane con l’adulto, partendo da letture condivise o antagoniste.

Non sembra un’esagerazione affermare che gran parte della cultura, in Italia, passava proprio dalle edicole. Oggi passa da tanto altro, ma l’impressione è che non lasci esattamente la stessa traccia.

Vincenzo Figlioli

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