Dolore a due
Sì,
noi ci detestiamo con amore
in questa luce d’aprile che ci
accusa
apertamente di tutto ciò ch’è in noi
non durevole, o
in bilico, o già guasto:
di rughe e d’occhi che perdono
splendore,
e di tutte le usure registrate
su noi a nostra
insaputa, con inganni:
mentre ci affannavamo con creature,
con
cose, e il mondo ci occupava gli anni
dell’esistere – tranne
qualche feritoia
per l’anima.
Di repente in una angoscia
ti
sporgi verso la via, le case: tenti
un ormeggio nel volto delle
cose.
Io non mi muovo: ho in grembo
questo dolore a due, questo
mistero
d’una fiamma che più s’agita in canti
quanto più
affioca. Ed in silenzio «Pròvati
a
disfare il già fatto»
ti sfido –
approfittando
che mi volgi la nuca, per sorriderti.
Fernanda Romagnoli, Confiteor, Guanda, 1973