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Bidoni gialli

Tra i bidoni che la mattina notiamo per le strade (di sera tardi e di notte noi personalmente ma crediamo anche voi, stiamo a casa) ci sono quelli gialli. Contengono, o se sono stati regolarmente svuotati contenevano, il materiale di plastica destinato ad essere smaltito. Sono più evidenti perché di colore non so se ci capite, più vispo rispetto agli altri. Sono più appariscenti anche perché rispetto agli altri mastelli sono più grandi. Eppure in tema di risparmio si potrebbero eliminare, anche se forse soltanto parzialmente. La Comunità Europea, proprio quella della quale abbiamo rinnovato il Parlamento domenica scorsa, nella seduta del 21 maggio scorso ha formalmente adottato una direttiva volta a vietare l’utilizzo di oggetti in plastica monouso altamente inquinanti. I comuni avevano la facoltà di recepirla e di conseguenza vietare nei territori di loro competenza l’uso di piatti, bicchieri e posate che noi impropriamente chiamiamo di plastica. Comunque ci siamo capiti di cosa si tratta.

Chissà se si può fare anche a Marsala. Noi naturalmente, rispettando norme e regolamenti ma anche eventuali impegni contrattuali, si potesse fare noi saremmo d’accordo. Che la cosa si possa fare del resto l’ha subito dimostrato il sindaco della vicina Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione. Dando il tempo necessario per lo smaltimento delle “riserve”, ha deciso con un a apposita ordinanza che nella sua città dal prossimo 16 luglio è fatto divieto ai titolari di attività di somministrazione degli alimenti (bar, ristoranti, pizzerie ecc.) e agli esercenti per i generi alimentari (supermercati, salumerie ecc.) di vendere, utilizzare e fornire ai clienti sacchetti in plastica o posate, piatti, bicchieri, cannucce, mescolatori di bevande monouso che non siano biodegradabili. E per i cittadini? Ce ne è anche per loro. I residenti e non nel territorio comunale della città Belicina, con questo provvedimento hanno l’obbligo di utilizzare esclusivamente sacchetti monouso per la spesa: in carta o altro materiale biodegradabile, borse riutilizzabili a rete ( se fosse viva nostra nonna…), in stoffa o tessuto o altro materiale idoneo per legge,è quindi vietato l’utilizzo di qualsiasi tipo di stoviglie non biodegradabili. Naturalmente chi trasgredirà non se la passerà liscia: sono previste sanzioni comprese tra 50 e 500 euro.

Sindaco Di Girolamo e vice sindaco Licari, vediamo se si possono risparmiare soldi e tutelare meglio l’ambiente. Esistono già in commercio piatti e stoviglie interamente biodegradabili, invogliamo i marsalesi ad usare solo quelli? Oppure ci orientiamo verso il ritorno all’uso delle scodelle tradizionali? O meglio di no, visto che per lavare le stoviglie usiamo si usano detersivi inquinanti? Aspettiamo.

Gaspare De Blasi

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