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L’emergenza del Giro

Fra un mese il Giro d’Italia sarà in Sicilia. Il calendario della “corsa rosa” ha previsto nell’isola tre tappe, tra l’8 e il 10 maggio, in cui i principali protagonisti del ciclismo italiano e internazionale sfrecceranno in sella alle loro bici per la gioia degli appassionati di uno tra gli appuntamenti sportivi più amati in Italia. A differenza di altre occasioni, stavolta il Giro passerà anche dalla provincia di Trapani: in particolare, la quinta tappa attraverserà i territori che 50 anni fa furono devastati dal terremoto del Belice: Partanna, Gibellina, Salaparuta, Poggioreale.

Il problema è che le strade interessate dalla corsa non sono nelle condizioni ideali per un appuntamento così atteso e prestigioso. Di conseguenza, si dovrà procedere in tempi rapidissimi a un intervento di risagomatura del piano viario di alcune strade provinciali. Per questi lavori è previsto un importo di 635.294,88 €, che si aggiungeranno ad altri due interventi di oltre un milione di euro che verranno effettuati a Caltagirone e in provincia di Paternò. In totale, serviranno 3.334.904,67 €, che il governo regionale ha deciso di recuperare attingendo ai fondi del Patto del Sud, attraverso una riprogrammazione di un paio di progetti precedentementi identificati (un intervento di manutenzione previsto sulla SS 113 in corrispondenza di alcuni viadotti, sottopassi e ponticelli e a un intervento di ripristino strutturale di una galleria artificiale lungo la SS 114 Orientale Sicula). Va detto che il programma del Giro d’Italia era stato già reso noto alla fine del 2017. Dopo di che, sono stati effettuati alcuni sopralluoghi da cui sono emerse una serie di criticità lungo il percorso delle tre tappe. Conseguentemente, il 7 marzo è stato chiesto all’Anas un piano completo degli interventi da effettuare, trasmesso dopo circa un mese – il 3 aprile – al Dipartimento regionale per le infrastrutture. L’indomani il governo regionale ha sottoscritto una delibera di giunta che programma questi tre nuovi interventi con carattere d’urgenza, nella speranza che si riesca a finire tutto almeno un minuto prima della sigla dell’Eurovisione e dell’inizio della telecronaca Rai.

La sensazione, come al solito, è che si poteva procedere con molta meno lentezza in modo da essere già pronti all’appuntamento con un po’ di anticipo. Ma in Sicilia si sceglie sempre la via dell’emergenza, talvolta per abitudine, talvolta per per convenienza. L’auspicio è che l’assegnazione dei lavori avvenga nella maniera più attenta possibile e che gli stessi vengano effettuati a regola d’arte. Perchè passata la “corsa rosa”, conservati gli striscioni, le bandiere e le magliette celebrative, le strade sottoposte a tali interventi resteranno a disposizione degli automobilisti che si aspettano di non ritrovarsi nuovamente a fare lo slalom tra buche di varia consistenza. Anche perchè, di questi tempi, tre milioni di euro non si trovano con facilità nelle casse pubbliche. E ci vorranno forse altri 50 anni prima di poter riaccogliere il Giro d’Italia.

Vincenzo Figlioli

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