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Catturati i tre evasi dal carcere di Favignana. Erano diretti a Marsala

Aggiornamento: “I tre soggetti pericolosi sono stati catturati grazie ad un grande lavoro di coordinamento le diverse forze dell’ordine – ha detto il Procuratore Afredo Morvillo durante la conferenza stampa.

Morvillo ha poi sottolineato come il carcere di Favignana avesse tutte le caratteristiche strutturali e gli impianti di sorveglianza e sicurezza adeguati per evitare la fuga dei detenuti. “Stiamo ancora indagando sulle dinamiche dell’evasione – ha sottolineato – che potrebbe essere dovuta a carenze umane e non tecniche”. Ipotizzando dunque la possibilità che una mano umana possa avere delle “responsabilità dolose o colpose sull’accaduto”.

“I tre fuggiaschi sono stati individuati ieri sera sull’isola principale delle Egadi, durante un’operazione di pattugliamento dei Carabinieri di Favignana, mentre erano intenti a manomettere un’imbarcazione presso l’approdo di Punta Lunga, che si trova di fronte le coste marsalesi – ha detto il comandante del reparto operativo Antonio Merola – si è trattato di un intervento rocambolesco: i militari nel buio si sono accorti di alcune ombre che armeggiavano fra le barche del molo, e al loro richiamo i tre fuggiaschi si sono subito gettati in mare, seguiti però dai carabinieri che sono riusciti nell’immediato a bloccarne due. Il terzo, Massimo Salvatore Mangione, era in un primo momento riuscito ad allontanarsi a nuoto ma a seguito dell’allerta è stato prontamente rintracciato e bloccato sulla terraferma da una pattuglia della Polizia Penitenziaria. L’ipotesi – ha concluso Merola – è che i tre abbiano aspettato che le condizioni meteo marine fossero favorevoli per una fuga via mare verso una delle coste più vicine”.

“Questa attività è frutto di una grande sinergia fra Procura, Prefettura, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza – ha detto il Comandante provinciale Stefano Russo – È stato predisposto un sistema integrato che ha funzionato, portandoci a questo ottimo risultato. Grazie anche al Comando provinciale di Ragusa e Siracusa competente poiché territorio di provenienza degli evasi e grazie al Maresciallo Di Girolamo, Comandante di Favignana che stanotte è stato a capo dell’operazione.

“I tre erano diretti a Marsala – ha detto Diego Berlingieri, comandante del nucleo investigativo Trapani – si trovavano in un punto di Favignana dove era chiaramente visibile e facilmente raggiungibile la costa opposta con una percorrenza di un quarto d’ora- 20 minuti. Ma grazie al lavoro di pattugliamento sono stati bloccati in tempo”.

Una foto da Punta Lunga, dalla quale si riconosce chiaramente la costa marsalese

La procura prosegue dunque nelle indagini per accertare eventuali responsabilità e per ricostruire questi cinque giorni di “libertà” dei tre detenuti, che potrebbero essersi rifugiati in alcune villette momentaneamente vuote oppure potrebbero essere stati aiutati da qualcuno in questo breve periodo di latitanza.

“Esprimo vivo apprezzamento e sentita gratitudine all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia Penitenziaria e a tutte le altre Forze dell’ordine impegnate nel lavoro incessante di questi giorni culminato nella notte nella cattura dei tre detenuti evasi dal carcere di Favignana tra venerdì e sabato scorsi. Sin da subito ho manifestato massima fiducia nell’operato delle Forze dell’ordine, e oggi sono lieto di poter ribadire che i cittadini possono e devono credere nelle istituzioni e sentirsi più sicuri”. Queste le parole del sindaco delle Isole Egadi, Giuseppe Pagoto, in merito all’arresto dei tre detenuti evasi. Alle dichiarazioni del primo cittadino si unisce, con un plauso alle forze dell’ordine, il Consiglio Comunale tramite il suo presidente, Ignazio Galuppo, che a sua volta esprime soddisfazione “per la buona riuscita dell’operazione svolta a tutela della sicurezza dei cittadini e per il ripristino della legalità”.

” La sinergia tra tutte le forze dell’ordine presenti ha permesso la cattura dei tre evasi ” queste le parole di Gioacchino Veneziano (UIL Polizia Penitenziaria). L’accelerazione è avvenuta anche grazie alla discesa in campo del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria di Roma, che ha assistito i colleghi del territorio da subito impegnati nelle ricerche. “Un sincero grazie a tutte le forze in campo è doveroso, però – dichiara Veneziano –  “ci sono stati Poliziotti Penitenziari in servizio a Favignana con a capo il Comandante di Reparto, che dal giorno dell’evasione dopo aver espletato servizio in carcere si sono messi a battere metro per metro l’isola, usando anche mezzi propri ininterrottamente. Questi uomini meritano tutto il rispetto e nessuno può permettersi di parlare prima di sapere”. Un grazie anche al Provveditore Regionale di Palermo Gianfranco De Gesù che con l’apporto dell’Ufficio Sicurezza e Traduzioni ha posto in essere altre azioni a supporto, e specificatamente all’equipaggio della Motovedetta d’Altura V.3 della Polizia Penitenziaria che unitamente ai colleghi di Trapani Coordinati dal Comandante di Reparto in sinergia con il Comandante del Nucleo Operativo Provinciale NTP hanno permesso di monitorare con propri uomini e mezzi, usando la discrezione le zone più vulnerabili”.

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Alle 11,30 presso la sede del comando provinciale dei carabinieri di Trapani, si terrà una conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione. Continuate  a seguirci vi terremo informati

I Carabinieri, nel corso dei servizi di controllo del territorio predisposti dal Comando Provinciale di Trapani, sull’isola di Favignana e sulla terra ferma, per ricercare i tre uomini evasi dal carcere egadiano il 28 ottobre scorso, hanno individuato nella nottata i fuggitivi mentre cercavano di allontanarsi dall’isola.

 Due  di loro, Adriano Avolese condannato all’ergastolo e Giuseppe Scardino fine pena prevista per il 2032, sono stati immediatamente bloccati dai Carabinieri, mentre il terzo Massimo Salvatore Mangione , fine pena 2037 era riuscito momentaneamente a sfuggire alla cattura ma veniva  rintracciato poco dopo, dai Carabinieri e da personale della Polizia Penitenziaria giunta in ausilio ai Militari dell’Arma.

Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Trapani.

 

redazione

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