Immaginiamo di salire sulla DeLorean del film “Ritorno al futuro” per ritrovarci improvvisamente nel 2007. Il governo nazionale, tra mille difficoltà, era guidato da Romano Prodi, mentre Totò Cuffaro era al secondo mandato da presidente della Regione Siciliana. Barack Obama annunciava la sua candidatura alle primarie dei democratici americani, Nicolas Sarkozy vinceva le presidenziali in Francia e Steve Jobs presentava l’Iphone Edge, primo telefono “touch” della storia. Nel frattempo, la Juventus tornava in serie A dopo la retrocessione in B in seguito allo scandalo “Calciopoli”. Il 2007 fu anche l’anno in cui Ryanair cominciò a volare dall’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. Fino a quel momento c’erano stati alcuni tentativi con Air One, Alitalia o Air Sicilia, che avevano fatto appena intuire le potenzialità dello scalo trapanese. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo con l’arrivo della compagnia irlandese: i pendolari del territorio avrebbero presto cominciato a conoscere un’opzione molto comoda per raggiungere le regioni in cui erano andati a studiare, mentre tanti turisti, approfittando dei voli low cost avrebbero cominciato a conoscere il nostro territorio e le sue numerose attrazioni storiche, naturalistiche ed enogastronomiche.
Ma torniamo a noi e alla nostra DeLorean: personalmente, la prima cosa che farei, tornando al 2007, sarebbe contattare parenti e amici, consigliando loro di aprire subito un b & b o una piccola attività ricettiva, spiegando che nel giro di poco tempo finalmente sarebbe decollato il turismo in provincia di Trapani. Un po’ come fece – chi ricorda il film mi seguirà in questo ragionamento – Biff Tannen, l’antipatico antagonista di Marty Mc Fly, che tornando nel 1955 regalò al se stesso ragazzo un libro con tutti i risultati delle partite di football per potersi arricchire con le scommesse. Poi organizzerei un incontro con i rappresentanti politici del territorio, a cui raccomanderei di non mettere i bastoni tra le ruote alle libere iniziative in ambito turistico e culturale organizzate dai privati e di lavorare immediatamente per trovare un’alternativa alla Ryanair. Già immagino qualcuno di loro chiedermi: “Ma come: sono arrivati adesso e tu proponi già un’alternativa?”. Col senno di poi, sarebbe semplice rispondere che un giorno la compagnia irlandese sarebbe andata via e che il territorio non potrebbe permettersi un drastico ridimensionamento del suo aeroporto per non vanificare gli investimenti fatti negli anni dal pubblico e dai privati. Purtroppo, però, la DeLorean è rimasta una magnifica invenzione cinematografica, così come il sogno di viaggiare avanti e indietro nel tempo. Il ritorno al passato è però dietro l’angolo se a strettissimo giro di posta la politica e il mondo delle imprese non presenteranno subito un progetto capace di ridare speranza ai cittadini di questo pezzo di Sicilia, che per 10 anni non si sono più sentiti confinati nell’estrema periferia del continente e hanno immaginato che il turismo potesse davvero diventare il “volano” dell’economia locale, avviando attività che sono andate crescendo di anno in anno. Dalle dichiarazioni che stiamo leggendo in queste ore, l’impressione è che ancora non si sia del tutto capito cos’abbia significato Ryanair per la provincia di Trapani in questo decennio e cosa potrebbe accadere nel caso di un drastico ridimensionamento del “Vincenzo Florio”. Ci auguriamo che il fine settimana possa servire a dare alla classe dirigente locale la consapevolezza necessaria ad evitare il tracollo del sistema turistico locale e del suo nutrito indotto. Viceversa, sarà difficile convincere i cittadini a recarsi alle urne il prossimo 5 novembre.