A costo di risultare fastidiosamente ripetitivi, torniamo ancora una volta a ribadire un concetto: senza programmazione non c’è futuro. Da anni assistiamo a infiniti balletti da parte delle amministrazioni comunali che in Sicilia finiscono per approvare i bilanci di previsione – quando finisce bene – tra novembre e dicembre, esattamente nel periodo in cui dovrebbero esitare i consuntivi.
Lo diciamo chiaramente: molti tra i problemi dei nostri Comuni sono legati proprio a questa logica. Così, a fine anno, gli emendamenti emergenziali azzerano i capitoli dedicati alle progettualità di medio e lungo termine. Certo, ci sono sempre i progetti con fondi regionali o europei a cui attingere per quei settori, ma è inaccettabile che i denari delle casse municipali finiscono sempre per essere divisi tra provvedimenti tampone e spese più o meno fisse (stipendi degli impiegati comunali, rifiuti, luce, telefono e altre utenze). In questo modo i fondi che le amministrazioni vorrebbero dedicare a cultura, giovani, agricoltura, turismo, politiche sociali, sport o innovazione, finiscono regolarmente per saltare. Perchè c’è sempre una strada (o una stradella) da sistemare, un impianto di illuminazione da ripristinare, il tetto di una scuola o di una palestra da rattoppare, le strisce pedonali da tornare a verniciare, un campo da bocce da riqualificare. Senza dimenticare i vari interventi di manutenzione straordinaria o quelli che si rendono necessari per rimediare ad atti vandalici che con un adeguato servizio di videosorveglianza o di guardiani si sarebbero potuti scongiurare. Scorrendo poi i numeri del bilancio di previsione o del piano triennale delle opere pubbliche l’impressione è che tutto ciò che riguarda il Comune costi sempre molto di più rispetto a quanto costerebbe a un privato. Chissà perchè…
Chiaramente, ogni volta ci sentiamo sempre ripetere che “quest’anno è andata com’è andata, ma il prossimo bilancio di previsione verrà approvato nei primissimi mesi del nuovo anno”, così finalmente si potrà tornare a fare un po’ di sana programmazione. Eppure è come se già sentissimo le stesse voci nel 2017 dirci che non ci si è riusciti, “perchè la Regione…il governo…il patto di stabilità”. Ad ognuno dei protagonisti della politica siciliana (ma anche ai cittadini elettori) consigliamo a riguardo di riflettere su un’affermazione del buon Albert Einstein: “Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi”.