Il tema della viabilità e dei collegamenti in Sicilia ci stuzzica parecchio. E torniamo ad occuparcene spesso perché riteniamo sia uno dei principali nodi da sciogliere se si vuole modernizzare l’isola. Nei giorni scorsi, i media hanno salutato con entusiasmo l’apertura della bretella sulla Palermo – Catania che sostituisce per il momento il vecchio viadotto Himera. E’ arrivato in Sicilia, per l’occasione, persino il Ministro alle Infrastrutture del governo Renzi Graziano Del Rio, che ha contestualmente annunciato un piano di investimenti per il Sud, sottolineando che 4 milioni di euro saranno destinati al potenziamento dei collegamenti ferroviari. Ci piace pensare che queste somme arriveranno davvero, che i lavori verranno eseguiti in tempi europei e che si riuscirà a tenere fuori la criminalità organizzata e la classe dirigente corrotta dalla spartizione di questa torta. Anche se la parte scettica che è in noi, ci ricorda che lo stesso governo, appena un anno fa, aveva letteralmente “scippato” i fondi Pac destinati al Mezzogiorno, causando alla Sicilia un danno di circa 600 milioni di euro. Tuttavia, l’inaugurazione di questa bretella è una buona notizia per tanti pendolari che dopo il crollo del viadotto Himera avevano dovuto affrontare non pochi disagi. A dire il vero, però, in questi giorni, c’è un interrogativo che ci accompagna costantemente: questa bretella sarebbe mai stata completata in pochi mesi se il Movimento 5 Stelle non avesse finanziato la famosa “trazzera” (ribattezzata anche “Via dell’Onestà”) per andare incontro alle esigenze dei pendolari siciliani? Non spetta a noi tirare la volata a un partito o un movimento politico: però è evidente che al netto di errori e contraddizioni, i pentastellati siano spesso stati protagonisti di iniziative molto vicine al sentire popolare che hanno finito per fare da pungolo alle amministrazioni e ai governi. E che la realizzazione di un percorso alternativo al viadotto Himera che riducesse il disagio per i passanti è stato un autentico schiaffo morale per la classe dirigente regionale e nazionale, storicamente lentissima quando c’è da risolvere un problema in Sicilia. Ben vengano quindi le trazzere, per quanto rudimentali, se poi contribuiscono a velocizzare quei processi che in paesi e regioni civili dovrebbero avvenire in tempi molto più rapidi.