E’ passato ormai un mese dalla vittoria elettorale di Alberto Di Girolamo e dall’insediamento della nuova giunta. Un arco temporale in cui si sono già viste alcune tracce dell’indirizzo che il sindaco intende dare all’amministrazione cittadina, mostrando grande attenzione ai quartieri popolari, alla segnaletica stradale, alla viabilità urbana e gestendo senza intoppi anche il primo importante passaggio politico, con l’elezione – al primo scrutinio – del Presidente del Consiglio comunale. Sulla carta, nulla di rivoluzionario. In generale, una serie di mosse che rientrano in quel “ritorno alla normalità” di cui tanto si era parlato in campagna elettorale e che è stato premiato dai cittadini, che adesso si aspettano analoga attenzione su altri fronti (raccolta rifiuti, servizi pubblici, politiche culturali, incompiute…). In questo scenario, l’unica grande anomalia è costituita proprio dalla giunta. Settimana dopo settimana, infatti, la mancata assegnazione delle deleghe agli assessori è diventato un vero e proprio tormentone. L’idea di partenza, sicuramente interessante, era di cominciare con un lavoro corale per fare squadra fin dall’inizio e per consentire ad ogni componente della giunta di aver un quadro d’insieme della situazione amministrativa. Contestualmente, la presenza tra gli assessori di Enzo Sturiano, in odor di riconferma alla presidenza del Consiglio comunale, faceva pensare che sarebbe stato inutile procedere a un’assegnazione temporanea delle deleghe, immaginando di dover nominare un nuovo assessore a stretto giro di posta. A dieci giorni dalla rielezione Sturiano non si è ancora dimesso – e pare che nessuno glielo stia chiedendo – non si hanno notizie sul suo probabile sostituto e la questione delle deleghe resta un nodo irrisolto. Una situazione di stallo, lontana da quella normalità che si attendono i cittadini anche su questo fronte. Senza contare che alle professionalità presenti in questa giunta dovrebbe sicuramente aggiungersene una con competenze specifiche su alcuni ambiti strategici per la città: agricoltura, attività produttive, turismo, promozione del territorio, sport. Una scelta dunque importante, che potrebbe anche passare dalla valorizzazione di quel gruppo di under 40 che alla vigilia delle elezioni aveva promosso un documento programmatico che era stato accolto con attenzione dai candidati. Sarebbe un segnale anche per quei tanti giovani fuorisede che seguono con interesse le mosse di questa giunta, nell’auspicio di veder davvero cambiare Marsala e di poter tornare a spendere le proprie energie e le proprie competenze nel loro territorio d’origine.