A una settimana dal naufragio nel Canale di Sicilia del gommone sui cui viaggiavano 950 migranti, Marsala ha voluto ricordarne il dramma con l’iniziativa “Un fiore per non dimenticare”. Un’adunanza civile, organizzata dalle associazioni Amici del Terzo Mondo, Amunì, Libera, Marhaba e dal Consorzio Solidalia, che ha visto la partecipazione di tanti cittadini marsalesi e dei richiedenti asilo ospiti dei centri Sprar del territorio. Il sobrio corteo, cominciato davanti Piazza Piemonte e Lombardo (all’ingresso del Porto) si è concluso nei pressi del Faro, dove si è tenuto un momento di riflessione e di preghiera, in ricordo delle vittime di quella che, numeri alla mano, è finora considerata la più grande tragedia dell’immigrazione avvenuta nel Mediterraneo. Tra i presenti anche il prefetto Leopoldo Falco, che ha voluto ricordare come l’impegno della provincia di Trapani sul fronte dell’accoglienza e il lavoro che è stato portato avanti negli ultimi tempi per ridurre i tempi di attesa e per migliorare la gestione dei centri, prestando anche la dovuta attenzione alle infiltrazioni criminali. Da segnalare anche gli interventi di Enzo Zerilli (Amici del Terzo Mondo), Salvatore Inguì (Libera) e dei richiedenti asilo che hanno partecipato all’iniziativa assieme agli operatori delle strutture in cui sono attualmente ospitati e i momenti di preghiera (secondo il rito cattolico, con padre Enzo Amato, e secondo il rito islamico, con l’imam Musa Sanna) per le vittime del naufragio. L’iniziativa si è conclusa con il simbolico lancio dei fiori in mare. Gli organizzatori hanno espresso grande soddisfazione per l’esito dell’iniziativa, che ha richiamato una partecipazione popolare superiore alle attese, a dimostrazione della crescente sensibilità nella comunità locale rispetto ai temi dell’immigrazione e dell’accoglienza.