Ogni volta che la Lega Nord ha provato a presentare le proprie liste al Sud, salvo qualche caso isolato, ha sempre raccolto risultati pessimi. E del resto, era difficilmente immaginabile che un partito che ha costruito per anni le proprie fortune elettorali attraverso la propaganda antimeridionalista potesse raccogliere consensi tra gli stessi cittadini che regolarmente insultava. L’uomo nuovo della Lega Nord Matteo Salvini (che comunque era già consigliere comunale a Milano nel ’93) ha quindi pensato bene di confezionare un secondo abito, da proporre alle regioni del Centro e del Sud Italia per le prossime amministrative. Da qui la nascita del movimento “Noi con Salvini”, che naturalmente evita di reiterare i vecchi insulti contro siciliani, calabresi e campani, per puntare con decisione contro i soliti nemici globali: fisco, immigrazione, euro, etc… Un soggetto politico chiaramente di destra che però più che puntare su una nuova classe dirigente, cerca di raccattare donne e uomini buoni per tutte le stagioni. Nelle scorse settimane, ha suscitato non poco stupore l’adesione al movimento di Salvini del consigliere comunale trapanese Felice D’Angelo (ex Pdl). Ma il principale referente del leader lombardo in Sicilia, Angelo Attaguile (ex Dc e Mpa), sta continuando a cercare proseliti e, dalle notizie fin qui raccolte, pare che in vista delle prossime amministrative stia guardando con grande attenzione anche alla situazione marsalese. Ora, è chiaro che ognuno è libero di coltivare le proprie idee politiche e di scegliersi i compagni di viaggio che più gli somigliano. La storia di Marsala, però, è quanto di più lontano possa esistere dalla storia della Lega Nord. Da un lato, c’è una città che ha scritto pagine importanti dell’Unità nazionale. Dall’altro, un partito che ha lavorato per cancellarla. E poi, ve lo immaginate un consigliere comunale eletto a Marsala nella lista “Noi con Salvini” che deve confrontarsi con i propri rappresentanti al Parlamento nazionale per parlare di opere o progetti per il rilancio del Sud? E’ vero che i siciliani hanno spesso spalancato le porte a colonialisti di vario genere sperando di poter trarre vantaggio da nuove alleanze. Ma a tutto c’è un limite.