Abbiamo perso un’occasione. Il voto a novembre avrebbe accelerato il processo di normalizzazione istituzionale, garantendo a Marsala in tempi brevi un nuovo sindaco e un nuovo Consiglio comunale. Ci aspetta invece una lunga campagna elettorale, in cui le manovre di palazzo e le interferenze esterne potrebbero recitare un ruolo decisivo nella scelta dei candidati, delle alleanze e nella composizione delle liste. Di fatto perderemo tempo: un’amministrazione eletta a novembre o a dicembre avrebbe avuto il tempo di cominciare il nuovo anno con una prima bozza di bilancio, programmando investimenti e iniziative. Il nuovo sindaco, eletto a maggio, si dovrà limitare nei primi mesi a una gestione ordinaria, potendo iniziare a far intravedere qualcosa di nuovo solo con l’inizio del 2016.
Sarebbe interessante capire quanto in questa scelta abbiano pesato i pareri dei deputati regionali del trapanese, che, a partire da Nino Oddo e Paolo Ruggirello, stanno dimostrando di seguire con grande attenzione l’evoluzione dello scenario politico marsalese. Dai movimenti che abbiamo percepito, risulta difficile immaginare che premessero per votare a novembre. Come abbiamo già scritto nei giorni scorsi, a questo punto restiamo dell’idea che l’unica strada per evitare situazioni pasticciate porti alle primarie. La parola degli elettori, in molti casi, si è rivelata la più saggia e restituirebbe all’intera comunità la sensazione di poter decidere da sola il proprio futuro.
Nel frattempo, per le prossime settimane ci aspettiamo non poche sorprese. Perchè solo alcuni tra i nomi che sono fin qui venuti fuori hanno davvero la possibilità di concorrere alle prossime elezioni. Tanti altri sono rimasti in sordina, in attesa di capire quando si sarebbe votato. E c’è da scommettere che adesso saranno pronti ad uscire allo scoperto. Come potrebbe tornare prepotentemente in gioco Giulia Adamo se dovesse essere assolta in Cassazione per la vicenda giudiziaria che l’ha portata alle dimissioni. Senza dimenticare che una conclusione anticipata della legislatura alla Regione o al Parlamento nazionale potrebbe avere notevoli ripercussioni anche dalle nostre parti.