Un pericoloso virus si è abbattuto su Marsala: la poltronite. Il contagio è ormai scattato a macchia di leopardo per le vie del centro storico cittadino e tutti coloro che lo contraggono manifestano scarsa propensione al buon senso e ad abbandonare il proprio incarico, laddove si tratta di uomini o donne che ricoprono da almeno un paio d’anni un ruolo istituzionale. Non ne è immune il sindaco, che nonostante gli appelli di una parte della stampa, del Pd, di un meetup, di alcuni consiglieri e persino di qualche familiare, non intende dimettersi dopo la sospensione del prefetto Falco. Non ne è immune il vicesindaco Antonio Vinci, che così come l’altro assessore democratico Antonella Genna se ne infischia delle decisioni del suo partito e resta in giunta. Non ne è immune Eleonora Lo Curto, che annuncia di essere pronta a lasciare il proprio incarico, ma aspetta che qualcuno lo faccia prima di lei. E nemmeno Patrizia Montalto, sebbene ieri mattina alcuni rumors avessero dato per certe le sue dimissioni.
Il virus, neanche a dirlo, si è esteso anche ai consiglieri comunali: alcuni di loro, dopo attenta riflessione, sono anche riusciti a produrre un comunicato stampa in cui chiedono al sindaco di fare un passo indietro. Ma nessun cenno si fa a un’eventuale mozione di sfiducia, unico mezzo che consentirebbe all’assemblea di Sala delle Lapidi di chiudere anticipatamente questo mandato e accelerare l’iter verso nuove elezioni. Perché se poi la mozione venisse approvata toccherebbe agli stessi consiglieri andare a casa prima del tempo, rinunciando alle indennità e rischiando di non essere riconfermati alla prossima tornata elettorale. Insomma, un gran parlare di dimissioni, ma fin qui restano tutti al loro posto.
Nel frattempo, in città si discute animatamente sulla cura che potrebbe liberare Marsala dal virus della poltronite. I più anziani sostengono che non c’è nulla da fare e che bisogna attendere che le cose facciano il loro corso. I più giovani e gli ottimisti giurano che un rimedio si troverà e passano le loro ore su internet a cercare esempi virtuosi di comunità che ce l’hanno fatta. In bocca al lupo a loro. E naturalmente anche a noi.