E’ iniziata con l’inno dell’Internazionale ieri mattina, la manifestazione indetta dai sindacati Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Un centinaio di lavoratori, con bandiere alla mano per manifestare la loro protesta e la loro condizione, si sono ritrovati in un piazzale adiacente l’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, vicino allo svincolo per lo Scorrimento Veloce. Tra i presenti il sindaco Giulia Adamo che ha così dimostrato la vicinanza ai lavoratori edili: “Cercheremo soluzioni e lo stiamo già facendo, infatti abbiamo sbloccato l’iter per il finanziamento per rifare le fognature di Marsala ed abbiamo anche ottenuto un finanziamento di 5 milioni per i lavori alla rete idrica. Inoltre ci batteremo per stilare un Protocollo per agevolare le imprese locali nei lavori edili che riguardano la Città di Marsala vigilando sui lavoratori impiegati.
Il Comune ha messo a disposizione anche 11 milioni di euro per il rifacimento delle strade ma siamo fermi per colpa del patto di stabilità”. Lungo ed articolato l’intervento di Giuseppe Tumbarello della Feneal Uil: “La crisi nel sud Italia ed in particolare in Sicilia e nella provincia di Trapani è la più nera. Siamo qui per chiedere ai governi locali, regionali e nazionali di garantire le condizioni affinché si rendano appaltabili i cantieri edili – ha fatto sapere il sindacalista –. Questa situazione ha portato solo perdite nel settore che ha fatto registrare 11mila imprese fallite, costruzioni di abitazioni in calo, una riduzione del 45% nella costruzione delle opere pubbliche e migliaia di lavoratori disoccupati. Vogliamo che si sblocchino anche i cantieri per le scuole e per gli uffici pubblici. Quando le risorse della Cassa Integrazione si esauriranno si avranno ancora più disoccupati. La colpa è di una politica poco attenta e di una burocrazia sorda”. E’ necessario secondo i sindacati, adottare protocolli di legalità per monitorare anche la manodopera del settore edile. Insomma, interventi massicci in un settore, quello edile e marmifero, che sta toccando il fondo. E l’elenco delle opere pubbliche incomplete è davvero lungo: il collegamento dell’autostrada A29 con il bacino marmifero di Custonaci, la variante della statale 115 nel tratto che collega Trapani e Mazara del Vallo, compreso tra lo svincolo di Birgi e il collegamento alla statale 115, il completamento dello svincolo Alcamo Est ed altre ancora. Lo stesso Tumbarello a poi gridato sul palco allestito ad una folla speranzosa di buone notizie: “Proprio in questi giorni la Myr ci ha fatto sapere che possono iniziare i lavori al porto di Marsala. Questo significherà oltre 2mila posti di lavoro in più”. A seguire sono intervenuti, tra gli altri, anche il segretario generale Fillea Cgil Sicilia, Franco Tarantino, Salvo Morabito ed Antonino Cirivello della Cisl Palermo-Trapani, Santino Barbera ed Angelo Gallo. Per tutti è chiaro un concetto: “Chiediamo ancora una volta lo sblocco delle opere cantierabili già avviate e di quelle che ancora devono partire. La perdita del lavoro ed i mancanti investimenti nel settore sono andati a minare la sicurezza sui posti di lavoro. Spesso si rinuncia a garantire le norme di sicurezza per portare un boccone a casa”. Al momento dai governi nazionali e regionali nulla si muove. Nessuna parola, se non quella dei lavoratori presenti: “Noi dobbiamo mangiare e sfamare le nostre famiglie”.