Tira aria di tempesta politica sull’arcipelago delle Egadi. Per la seconda volta in meno di un anno, l’opposizione tenta di sfiduciare il sindaco di Favignana, Francesco Forgione. Stavolta, però, i numeri ci sono: otto consiglieri comunali hanno firmato la mozione, segnando un punto di svolta per l’amministrazione in carica. Si tratta di Kim Ernandez, Maria Sinagra, Antonino Lo Iacono, Francesco Sammartano, Emanuela Serra, Antonella Armetta, Giuseppe Bannino e l’ultimo fuoriuscito dalla maggioranza circa un mese fa Pietro Giangrasso. Un’accusa pesante, basata su presunti fallimenti nella gestione delle risorse pubbliche e nella condivisione delle decisioni con il Consiglio e la comunità isolana. Forgione, però, non ci sta. Respinge le accuse, rivendica i risultati ottenuti e parla apertamente di “trasformismo politico” e “coincidenze sospette”. Tra i nodi cruciali della vicenda, il progetto del nuovo porto di Favignana e i fondi del PNRR, destinati a cambiare il volto dell’isola. L’intervista al primo cittadino svela retroscena, tensioni e scenari futuri.
Otto consiglieri dell’opposizione hanno presentato la mozione di sfiducia contro di lei. Ed è la seconda volta in poco meno di un anno. Perché tanto accanimento?
“Dovrebbe chiederlo a loro, visto che siamo alla fine del mandato. Un anno fa, non avendo i numeri sufficienti, non hanno esitato a votare la decadenza della consigliera Giuseppina Salerno, contraria alla mozione di sfiducia. Atto compiuto in violazione di tutte le regole e bocciato dal Tribunale Amministrativo Regionale che, prima ha disposto la sospensione del provvedimento, e poi ha confermato la permanenza in carica della consigliera. Ora, grazie a un’operazione di piccolo trasformismo, hanno trovato l’ottava firma necessaria per sfiduciarmi. Avremo modo e tempo, nelle opportune sedi, per portare alla luce e rendere pubbliche a tutti cittadini le ragioni di questa operazione, che definire politica sarebbe un’offesa al concetto di politica, inteso come interesse generale per la comunità e trasparenza dei comportamenti individuali e collettivi”.
I consiglieri firmatari sostengono che la sua amministrazione ha fallito nella programmazione e nella gestione delle risorse pubbliche, denunciando scarsa condivisione delle decisioni con il consiglio e la comunità isolana. Qual è la sua replica?
“Sono un disco rotto. Sul sito istituzionale del Comune sono pubblicate tutte le delibere con l’approvazione dei progetti del PNRR, pronti ormai per le gare e l’avvio dei lavori. Sono circa venti milioni di opere che cambieranno il volto delle Isole Egadi e la qualità dei servizi, con ripercussioni positive sulla qualità della vita per residenti e visitatori. Programmi predisposti e approvati da questa Amministrazione. Quando ci siamo insediati non abbiamo trovato niente di pronto se non contenziosi. Oggi abbiamo progetti pronti e soldi per realizzarli. Ciò non è frutto d’improvvisazione ma di un lavoro costante, una trattativa con il governo centrale e le conferenze dei servizi. Realizzeremo i dissalatori, da anni attesi, una nuova rete idrica, attualmente un colabrodo a causa dell’assenza di manutenzione, la depurazione, le compostiere per abbattere il costo dei rifiuti, l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica. È già in corso l’efficientamento energetico delle scuole e si procederà a quello di tutti gli edifici pubblici. Ma di quale condivisione parliamo? Ci sono state riunioni della Commissione e del Consiglio per discutere del PNRR. Dopodiché, l’azione amministrativa procederà con i tempi dettati dal Ministero e comunicati costantemente alla cabina di regia della Prefettura. E noi siamo nei tempi, a differenza di gran parte dei Comuni”.
Lei ha più volte difeso il suo operato, citando interventi cruciali come il nuovo porto di Favignana, la rete idrica e i dissalatori. Crede che l’opposizione voglia ostacolare questi progetti per fini politici?
“Ci sono coincidenze sospette. La nuova mozione, con il voltafaccia e trasformismo del consigliere Pietro Giangrasso, arriva dopo la firma del contratto con l’Impresa per la realizzazione del primo stralcio dei lavori del nuovo Porto di Favignana, il via libera ai progetti del PNRR e l’avvio dei concorsi per la selezione di amministrativi, vigili urbani e geometri, ai quali possono partecipare anche i cittadini delle Egadi. Vogliamo pensare che sia un caso?”.
In questi anni, diversi assessori e consiglieri hanno lasciato la sua maggioranza. Ritiene di aver commesso errori nella gestione della squadra di governo?
“Ovviamente, amministrando un territorio, come tutti, si possono commettere degli errori. Non ho difficoltà a dire che sono stati commessi alcuni errori ma, come prima ho spiegato, sono state fatte anche tante cose buone. Abbiamo amministrato sempre con spirito di servizio, senza interessi particolari da difendere e tutelare. Gli unici interessi che abbiamo salvaguardato sono quelli della comunità. Ce lo ha riconosciuto anche la Corte dei Conti, che ha attestato la solidità finanziaria del nostro Comune. Anche questo importante risultato non è frutto dell’improvvisazione, ma di scelte operate con senso di responsabilità, anche per porre rimedio a errori compiuti nel passato. Solo l’ignoranza amministrativa e la malafede di Giangrasso potevano fargli affermare, inopinatamente, che la Corte ci aveva bocciati. Forse qualcuno, come in una vecchia commedia, gli avrà detto “vai avanti tu che mi viene da ridere” e lui l’ha fatto, ma nessuno dell’opposizione gli è andato dietro. In riferimento ai consiglieri che hanno lasciato la maggioranza, alcune decisioni sono scaturite da divergenze amministrative, altre invece legate a motivi personali, altre, ancora, a questioni che nelle opportune sedi avrò modo di chiarire”.
Con otto firme, l’opposizione stavolta ha i numeri per far passare la sfiducia. Quale sarà la sua prossima mossa? Valuta l’ipotesi di dimettersi o è pronto ad affrontare un’altra battaglia in Consiglio comunale?
“Ho una storia personale e pubblica che non può essere piegata ai ricatti o ai condizionamenti dell’ultimo, piccolo, trasformista di turno. Una cosa è certa: è il momento di rendere pubblico ciò che è stato fatto, che si lascerà alle nostre Isole, e ciò che non si è riusciti a fare”.
Se la mozione dovesse passare, l’isola si troverebbe presto a nuove elezioni. Quale scenario prevede per il futuro amministrativo delle Egadi?
“La politica di Favignana è a pezzi. I partiti non sono tali. Su di me c’è stata una violenza verbale intollerabile, nel silenzio e con il consenso della Presidente del Consiglio Emanuela Serra, che dovrebbe garantire il rispetto delle Istituzioni. Tra i promotori della mozione c’è chi, come il consigliere comunale Francesco Sammartano, mi ha ripetutamente proposto di inserirlo in Giunta per risolvere i problemi. E intanto mi ha denunciato alla Procura, vicenda chiusa con una sentenza di archiviazione del giudice. Giangrasso ha votato tutti gli strumenti di bilancio, persino con un maxiemendamento a sua firma sul Rendiconto, e poi non sapendo leggere ciò che dice la Corte dei Conti, mi chiede le dimissioni per il presunto fallimento finanziario del Comune. E tra i registi politici di questa operazione c’è il coordinatore comunale di Forza Italia Gaspare Ernandez, le cui vicende amministrative sono note. Si può scegliere se ridere o piangere. Vede, in politica e nelle funzioni pubbliche, esiste la morale e, purtroppo, la doppia morale. Al punto in cui si è arrivati, è proprio il significato della parola “morale” che non è applicabile a nessun confronto. Oggi sono tutti contro di me per bloccare l’azione e la realizzazione dei progetti in itinere. Sfiduciato questo sindaco, non avranno più il collante per restare uniti. Sarà triste vedere cosa faranno e, viste le premesse, non sarà un bene per le Egadi”.