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Morti sul lavoro, 2024 drammatico: la Provincia di Trapani è prima in Sicilia e 11ª in Italia

Nel 2024, l’Italia ha registrato 1.000 vittime sul lavoro, con un incremento rispetto al 2023 (968). Le morti più frequenti si riscontrano nel settore delle costruzioni (147 vittime). Tra i lavoratori stranieri, il rischio di infortunio mortale è più del doppio rispetto agli italiani, con 164 vittime straniere. La fascia di età più colpita è quella tra i 55 e i 64 anni. A fine novembre, le regioni con un’incidenza infortunistica più alta (zona rossa) sono Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Campania, Sardegna e Sicilia. Le denunce totali di infortuni sono stabili, ma le attività manifatturiere restano il settore con il maggior numero di incidenti. Inoltre, i lavoratori ultrasessantacinquenni e quelli più anziani sono ancora i più vulnerabili.

Sono soprattutto i cantieri a uccidere (147 le vittime). E ancora, come nel passato, i lavoratori stranieri fanno rilevare un’incidenza infortunistica ben superiore alla media nazionale. Bisogna proteggere in modo molto più efficace i lavoratori stranieri, come è evidente dai dati emersi a livello nazionale e locale, lavorando sulla formazione per superare le frequenti difficoltà legate alla comprensione della nostra lingua e a un background culturale molto diverso. L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre ha reso noti alcuni dei più significativi passaggi dell’ultima dettagliata analisi dell’emergenza realizzata dal proprio team di esperti.

Per quanto concerne la Provincia di Trapani, questa è all’11° posto con 7 casi di morti sul lavoro con un’incidenza tra gli occupati del 57,1% su 122.574 occupati e prima tra le province siciliane. Ci sono più casi al sud che al nord, ma la situazione è comunque spalmata in tutta Italia. Al 1° posto c’è Potenza, seguita da Aosta e Isernia. In Sicilia dopo Trapani si contano Agrigento con 6 casi, Caltanissetta con 3, Palermo con 16, ma più bassa rispetto alle altre città siciliane per via del maggiore numero di occupati, Siracusa con 5, Messina con 8 casi. In fondo alla classifica Ragusa con 3 morti sul lavoro ed Enna a quota 0. A finire in zona rossa a fine novembre 2024 con un’incidenza superiore al +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 31,0 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) sono Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Campania, Sardegna e Sicilia. In zona arancione: Molise, Puglia, Emilia-Romagna e Calabria. In zona gialla: Liguria, Abruzzo, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana. In zona bianca: Veneto e Marche.

Claudia Marchetti

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