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Favignana: il Giardino dell’Impossibile entra nel registro delle eredità immateriale della Regione

Il Giardino dell’Impossibile di Favignana è entrato a far parte del registro delle eredità immateriali della Regione Siciliana. Si tratta di una tenuta che si estende per 40mila metri quadrati circa, la metà dei quali si trovano sotto il livello della strada: in questo orto botanico si contano poco meno di 500 specie di piante provenienti da ogni parte del mondo. «La conoscenza dei luoghi e l’importanza storica che le cave di tufo hanno rivestito per l’economia dell’isola, insieme al sagace e singolare riuso che ne è stato fatto dai coniugi Campo, che attraverso l’impianto di varie essenze arboree e arbustive ne hanno fatto un giardino edenico» è la motivazione che si legge nel verbale della commissione.

Salgono complessivamente a 51 i siti megalitici iscritti nel Registro delle eredità immateriali della Regione Siciliana. Raggruppati in tre macroaree (fascia costiera tirrenica, Sicilia centro-occidentale e centro-orientale), sono rappresentativi delle espressioni dell’architettura epigeica, ipogeica e strutturale del megalitismo in Sicilia. La commissione del Registro delle eredità immateriali, che ha approvato all’unanimità l’introduzione di queste aree nel “Libro degli spazi simbolici” e nel “Libro dei luoghi del sacro” del Lim (Libro delle identità e delle memorie) ha espressamente riconosciuto la “comprovata importanza di questi siti all’interno del fenomeno megalitico euro-mediterraneo”. 
«Un evento importante per la Sicilia – ha detto l’assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – tramite il Reis abbiamo iscritto in un unico corpo tutti i siti megalitici siciliani, compiendo un ulteriore passo avanti nella valorizzazione del patrimonio culturale e simbolico dell’Isola. Si tratta di percorsi identitari, capaci di attrarre importanti flussi turistici, che nulla hanno da invidiare a Stonehenge o ai templi megalitici di Malta».
Riconosciuti all’interno del REIS non solo luoghi, ma anche uomini, saperi e tecniche: il maestro liutaio Giuseppe Antonio Severini, per la sua arte nel costruire liuti medievali siciliani, depositario di conoscenze e tradizioni che risalgono alla presenza arabo-islamica in Sicilia e in generale alle antiche tecniche medievali siciliane nel campo della liuteria; Antonino La Mantia per “l’arte di tirare la terra”: una pratica di irrigazione e coltivazione risalente alla presenza arabo-islamica in Sicilia, ancora praticata, anche se in maniera sporadica, e di cui si pone l’esigenza di tutelare la memoria.
E ancora, scorrendo l’elenco del Reis alla voce “Celebrazioni, feste e pratiche rituali”, si trovano la festa del “Pagghiaru” nel Messinese e dell“Immacolata Concezione” a Porto Palo di Capo Passero.

redazione

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