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Mazara, il sindaco Quinci: “Lavoriamo per ridisegnare la città nonostante le difficoltà”. E sulle Province…

È un Salvatore Quinci abbastanza soddisfatto nel bilancio dei primi sei mesi del suo secondo mandato da sindaco di Mazara: “La siccità ha colpito la provincia di Trapani, ma il Comune è riuscito a garantire l’approvvigionamento idrico anche in estate, quando la popolazione cresce. Inoltre, dopo 17 anni, è stata restituita l’acqua potabile ai quartieri di Trasmazaro e Tonnarella, grazie all’installazione del denitrificatore. Il prossimo obiettivo è prevenire i problemi idrici anche nella zona est, realizzandone un altro”.

A proposito di progetti…
“Lavoriamo per consolidare la programmazione del primo mandato e programmiamo il nuovo quinquennio. Il progetto più importante? L’ampliamento del depuratore, inadeguato alle esigenze, costruito nel posto sbagliato perché genera tanti fastidi. C’è la progettazione affidata. Contiamo che questo diventi il progetto dei prossimi anni. Poi la fase di progettazione su porto canale e porto. Mesi di semina, per raccogliere non per forza in questo mandato”.

Ha annunciato azioni aspre contro chi non ha pagato i tributi…
“La situazione finanziaria è molto critica. Siamo sul filo della crisi. Uno studio di ANCI Sicilia ci racconta l’analisi comparativa dei dati su crisi finanziarie dei Comuni siciliani e trasferimenti regionali. Su 25 milioni circa fra IMU, TARI e canone idrico, ne riscuotiamo tra i 10 e gli 11. Ciò ha portato crediti, solo nel mio periodo di mandato, di circa 100 milioni di tributi non pagati. Una situazione insostenibile, non siamo più in condizione di erogare servizi dignitosi. Ho annunciato provvedimenti, l’ultima cosa che rimane è mettere il fermo sulle auto, pignorare il quinto dello stipendio o il conto corrente”.

Perché dice che la campagna elettorale per alcuni non è terminata?
“C’è chi ancora non ha ben compreso quali sono stati gli errori e come ripartire, alludendo a forme non chiare della cosa pubblica. Non consento né consentirò a nessuno di continuare a fare quanto fatto in campagna elettorale, offendendo e mettendo in dubbio onestà e trasparenza di una guida amministrativa. Essere eletti in Consiglio comunale, fare opposizione solo per racimolare pochi voti, ma che razza di politica è? La politica delle fotografie, Mazara l’ha bocciata”.

Qualcuno recentemente ha detto che lei è ‘allergico alla democrazia’…
“Populismo puro. Semmai segnalo una cosa, indice di poca democrazia. Alla Camera c’è il Question Time, all’Ars l’ordine del giorno, gli interventi hanno già un oggetto. Da noi si arriva a sorpresa: un consigliere si alza, tira fuori un argomento e pretende che ci sia un assessore o un sindaco che rispondano a sorpresa. I temi dovrebbero essere dichiarati per avere risposte consapevoli e con dati, argomentazioni fruttuose. Invece l’obiettivo dell’intervento è lo scoop, è ridicolo”.

Polemiche su pista ciclabile, sporcizia e movida penalizzata…
“La prima è un grande attrattore turistico, abbiamo imparato a conviverci. Manca il ponte ciclo-pedonale che unisca i due tratti della pista ciclabile. Sulla sporcizia quest’anno non abbiamo avuto gli standard degli anni precedenti per motivi finanziari. Il prossimo bando costerà meno e avrà dentro la risoluzione delle criticità. Movida penalizzata? Riguarda tutte le città, la Prefettura ci ha stimolato a maggiore attenzione verso i temi dei residenti. Abbiamo dovuto mettere in campo nuovi regolamenti e nuove risorse, condivise con la Prefettura e le città della provincia di Trapani. Un tema esploso quest’anno da noi, ma in altri luoghi è esploso 10-15 anni fa”.

Dragaggio del porto canale, lavori fermi. A che punto siamo?
“Abbiamo stimolato il Commissario al rischio idrogeologico che oggi è assente e dunque il suo sostituto a tirare le orecchie all’impresa la quale è latitante. Si sta rivelando in questi mesi poco seria. Manca un commissario al rischio idrogeologico da otto mesi, da quando il dott. Maurizio Croce non c’è più per i motivi che conosciamo. Dopo otto mesi sarebbe anche il caso di nominarne uno nuovo…”.

Ex province, saranno elezioni di primo livello?
“Sono a favore dell’elezione diretta, la parola spetta sempre ai cittadini. Ho mal digerito l’ennesimo rinvio. Perché sapendo che è incostituzionale? Se i nostri deputati all’Ars pensano di non dovere ottemperare a quello che chiede la Corte Costituzionale, come si fa a chiedere ai cittadini di rispettare le leggi dello Stato o quelle della Regione? Secondo me non saranno elezioni di primo livello”.

Lei scenderà in campo?
“Ci sono 25 sindaci in provincia di Trapani, alcuni di Comuni piccoli che magari hanno esperienza legata alla propria realtà; altri di Comuni un po’ più grandi al primo o al secondo mandato. Mi considero uno di quelli con più esperienza ed è tra quelli che dovremo trovare un eventuale candidato. Quando si presenterà l’occasione ne parleremo, oggi è prematuro. Spero sempre che si vada a elezioni di primo livello”.

Luca Di Noto

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