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Il Reddito di Povertà in Sicilia al posto del Reddito di Cittadinanza per 10mila famiglie

La Regione Siciliana, sotto la guida del presidente Renato Schifani, ha lanciato il “Reddito di povertà”, un contributo economico straordinario destinato a supportare circa 10.000 famiglie in situazione di difficoltà. A differenza dell’ipotesi iniziale, che prevedeva un assegno fisso di 5.000 euro, il sostegno sarà ora articolato in tre fasce:

  • 5.000 euro per le famiglie con punteggio superiore a 30 punti in graduatoria,
  • 3.500 euro per chi ottiene un punteggio tra 20 e 30 punti,
  • 2.500 euro per coloro che non superano i 20 punti.

Questa suddivisione consente di ampliare la platea dei beneficiari, raggiungendo un numero maggiore di famiglie in difficoltà rispetto al piano iniziale. L’accesso al contributo non avverrà tramite un click day, ma sarà regolato da una graduatoria che terrà conto di specifici requisiti. Il principale criterio di valutazione sarà il reddito ISEE: più basso sarà il reddito, maggiore sarà il punteggio. Inoltre, la composizione del nucleo familiare influenzerà il punteggio, con un aumento per ogni componente e un bonus aggiuntivo per i figli minorenni. Saranno previsti punti extra per:

  • le famiglie in affitto con contratto regolare,
  • le madri sole,
  • le vittime di violenza,
  • le vedove con figli.

In caso di parità di punteggio, avranno priorità le famiglie numerose. I beneficiari del “Reddito di povertà” saranno inoltre coinvolti in progetti di lavoro socialmente utile, coordinati in collaborazione con i Comuni di residenza, in base alle condizioni psico-fisiche di ciascuno.

Gestione e tempistiche
Il bando per la selezione dei beneficiari sarà gestito dall’Irfis, l’Istituto Regionale per il Finanziamento alle Industrie in Sicilia, che si occuperà anche della piattaforma online per la presentazione delle domande e la formazione della graduatoria. Dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale, prevista a breve, il bando sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale tra fine gennaio e febbraio. Le famiglie avranno tempo per presentare le domande in un periodo di circa un mese, con l’obiettivo di erogare i primi assegni in primavera. Il presidente Renato Schifani ha sottolineato l’importanza di questa misura, che non va confusa con il “Reddito di cittadinanza”, in quanto si tratta di un contributo una tantum e non di un sussidio continuo. L’obiettivo è fornire un aiuto immediato e concreto, distribuito in modo equo e trasparente, per sostenere le famiglie più vulnerabili. Inoltre, la Regione sta valutando altre misure di sostegno per le famiglie in difficoltà. Un emendamento alla Finanziaria 2025, proposto da Marianna Caronia di Noi Moderati, prevede la creazione di un fondo presso l’Irfis per erogare prestiti senza interessi fino a 15.000 euro, da rimborsare in cinque anni, con un periodo di pre-ammortamento di 18 mesi.

redazione

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