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Sottopasso, scorie, cementificazione, tutti i no dei M5S al Piano Urbanistico di Trapani

Il Gruppo Territoriale del M5S ha depositato le osservazioni al Piano Urbanistico Generale di Trapani. Dieci punti in linea con la visione a trazione verde, ambientalista e sostenibile che è nel DNA del MoVimento.

«Nelle osservazioni ribadiamo con forza il nostro No al sottopasso, No alla lottizzazione delle ex saline, basta cementificare i suoli, No al deposito nazionale rifiuti radioattivi a Fulgatore area a vocazione agricola. Il PUG – spiega la coordinatrice del Gruppo, Francesca Trapani – è l’occasione per progettare una città verde e resiliente in cui la pianificazione urbanistica diventi strumento di inclusione, che cancelli le differenze tra centro storico e periferia, che restituisca valore agli alberi e alla loro essenziale funzione di forestazione urbana per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici».

«Nei rilievi – dice Trapani – riprendiamo le battaglie politiche e amministrative che abbiamo sostenuto, inascoltati: la RSA di via Virgilio, che ha sottratto migliaia di metri quadrati al verde pubblico urbano; il sottopasso ferroviario, i cui primi lavori hanno già dimostrato la fragilità idrogeologica della zona; la lottizzazione nei pressi delle ex saline Collegio-Modica che sottrae suolo alla tenuta idrogeologica dell’area; il tracciato della strada ZES, progettato senza considerare l’impatto sulle aree di pre-riserva delle saline. Interventi che non tengono conto del cumulo degli effetti sul fragile territorio urbano. In questa stessa area, invece, immaginiamo un grande parco verde attorno ad una vasca di laminazione che contenga gli eccessi delle piogge torrenziali e rischi delle alluvioni causate dai cambiamenti climatici, come accaduto nel settembre e ottobre del 2022».

«Le nostre osservazioni – conclude la coordinatrice del gruppo territoriale – invitano ad una progettazione che sia inclusiva, che preveda quartieri che consentano una mobilità dolce sulle brevi distanze, con servizi raggiungibili a piedi con passeggiate di 15 minuti. Invitiamo l’amministrazione e i progettisti di rifuggire dalla classica impostazione urbanistica “centro – periferie” e che si tenga conto della riduzione progressiva della popolazione, che cambierà nei prossimi decenni le esigenze dell’abitare: meno cemento e più aree di verde diffuso dando spazio a progetti di forestazione urbana, puntando alla de-impermeabilizzazione dei suoli, questa la nostra idea di città».

redazione

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