Marsala, una delle città più note e storiche della Sicilia occidentale, sta attraversando un periodo di grande difficoltà. Nonostante il suo ricco patrimonio culturale, la bellezza del territorio e la tradizione agricola che l’ha sempre caratterizzata, l’atmosfera che si respira oggi sembra ben lontana da quella vivace di qualche anno fa. Le vie del centro sono deserte, i negozi chiudono e i pochi che restano sono semi vuoti. La città non sembra più attrattiva né per i residenti, né per i turisti. Le domande che tutti si pongono sono: cosa sta accadendo a Marsala? E cosa si sta facendo per fermare questo declino?
Alberto Di Girolamo, ex sindaco della città, lancia l’ennesimo grido d’allarme. La crisi dell’agricoltura, settore da sempre pilastro dell’economia marsalese, è una delle principali cause del momento difficile che la città sta vivendo. La siccità degli ultimi anni ha aggravato una situazione già complessa, ma Di Girolamo sottolinea che questa non è l’unica ragione della crisi: “Se fosse solo la mancanza di acqua a determinare il declino, si spiegherebbe solo la difficoltà del settore agricolo. Tuttavia, la situazione è più profonda e coinvolge anche altri aspetti, come il commercio e la qualità della vita in città. Un altro fattore determinante è l’ascesa del commercio online, che sta soppiantando molte attività tradizionali. Anche se questa dinamica impatta maggiormente sulle nuove generazioni, che preferiscono acquistare online, c’è un problema ancora più grave che riguarda la mancanza di lavoro. La disoccupazione giovanile e la difficoltà di trovare un impiego stabile e ben remunerato stanno spingendo i giovani marsalesi a emigrare in altre città, come Trapani e Mazara del Vallo. Quello che un tempo era un flusso di turisti e residenti che si spostavano da Trapani e Mazara verso Marsala, oggi si è invertito“.
La sicurezza come problema cruciale
Un altro tema sollevato dall’ex sindaco e medico marsalese è quello della sicurezza. Le vie del centro sono spesso deserte, non solo a causa della mancanza di attrattiva commerciale, ma anche per un diffuso senso di insicurezza. “I cittadini marsalesi non si sentono più sicuri a passeggiare in città, e la presenza delle forze dell’ordine è insufficiente. Il numero ridotto di vigili urbani e la poca visibilità delle altre forze di polizia rendono difficile risolvere questo problema – afferma -. Questa percezione di insicurezza si riflette anche nel turismo, che negli ultimi anni è andato via via diminuendo. Sebbene il Museo Lilibeo continui a rappresentare una risorsa culturale fondamentale, e alcune iniziative locali siano riuscite a mantenere viva la scena culturale, tanti altri luoghi di interesse restano chiusi o in completo stato di abbandono. Il monumento ai Mille, Palazzo Grignani, la Pinacoteca, il Convento del Carmine e il Museo degli Arazzi sono solo alcuni esempi di luoghi che, se valorizzati, potrebbero costituire una risorsa importante per la città, ma che sono ormai dimenticati”.
Per Di Girolamo la città di Marsala avrebbe avuto accesso a importanti fondi europei, nazionali e regionali destinati alla creazione di infrastrutture, servizi e opportunità di lavoro, ma questi fondi sono stati, per lo più, persi: “Le risorse economiche non sono state utilizzate per il bene della città, aumentando il divario con altre realtà locali e contribuendo al crescente abbandono di Marsala da parte dei suoi stessi abitanti. Se i milioni di euro ricevuti per i vari progetti pubblici fossero stati utilizzati correttamente, oggi la città potrebbe vantare una rete di servizi efficienti, infrastrutture moderne, luoghi di cultura e turismo aperti e fruibili, e una maggiore sicurezza”, afferma Di Girolamo. La perdita di questi fondi ha avuto un impatto devastante per la comunità, in particolare per i giovani, che vedono sempre più lontana la possibilità di trovare lavoro in città.
Alberto Di Girolamo non risparmia critiche all’attuale amministrazione comunale. A suo avviso, invece di concentrarsi sui problemi reali della città, come la sicurezza, la creazione di posti di lavoro e la riapertura dei luoghi di interesse culturale e turistico, l’amministrazione si è concentrata su iniziative che non risolvono i problemi strutturali. L’assunzione di esperti, portavoce e l’idea di privatizzare l’ufficio turistico o di trasformare Marsala Schola in una società multiservizi, sono scelte che, secondo Di Girolamo, non affrontano la vera emergenza della città. “Piuttosto che pensare a nuovi posti di sottogoverno per le elezioni future, il sindaco dovrebbe concentrarsi sull’impegno straordinario per risolvere i problemi concreti della città. Marsala ha bisogno di un risveglio, di un team di ‘rianimazione’ con un coordinatore capace di prendere decisioni difficili e, soprattutto, non interessato a fare carriera, ma impegnato solo per il bene della città e della sua comunità“, conclude. Marsala è una città che, seppur in crisi, conserva ancora un grande potenziale. La soluzione per uscire dalla stagnazione non può che passare attraverso un cambiamento radicale: investire in sicurezza, riaprire e valorizzare i luoghi di cultura, incentivare il commercio e il turismo, migliorare i servizi pubblici e puntare sui giovani. La città ha bisogno di un’amministrazione che non perda ulteriori occasioni e che abbia la forza di prendere decisioni difficili per un futuro migliore. Solo così Marsala potrà tornare a essere quella città che tanti anni fa rappresentava un polo di attrazione per chi viveva nella provincia, e non un luogo da cui fuggire. Di Girolamo, con il suo punto di vista critico ma propositivo, lancia una sfida a tutti i marsalesi: non è troppo tardi per svegliarsi, ma il cambiamento deve partire ora.