Marsala, una città che da anni promuove la sostenibilità e il trasporto a basse emissioni, ha fatto un passo importante con la realizzazione di ben due piste ciclabili, una sul Lungomare e una nel litorale dello Stagnone, pensate per agevolare la mobilità dei ciclisti e incoraggiare l’uso delle biciclette come mezzo di trasporto ecologico e sano. Tuttavia, nonostante questa iniziativa, la realtà che si vive quotidianamente sulle strade marsalesi racconta una storia ben diversa, fatta di contraddizioni e difficoltà che sembrano sfidare l’efficacia delle piste ciclabili stesse.
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Le due piste ciclabili di Marsala più che rappresentare una novità positiva in un contesto urbano in cui, storicamente, la bicicletta non ha avuto molto spazio, in realtà presentano diverse problematiche logistiche. I percorsi sono pensati per connettere le principali aree della città, offrendo ai ciclisti un’alternativa sicura alla strada, ma restringono di gran lunga la carreggiata. Per non parlare a Capo Boeo, dove l’erosione costiera ha richiesto un intervento e il transennamento di un’area proprio sulla ciclabile. Nonostante quindi l’intenzione di garantire la sicurezza degli utenti, le piste ciclabili mostrano delle criticità evidenti: sono spesso interrotte, mal progettate o occupate da altri veicoli, impedendo un utilizzo fluido e sicuro. La manutenzione non sempre viene garantita, con buche, ostacoli improvvisi e segnaletiche poco chiare.
Nonostante l’esistenza delle piste ciclabili, un fenomeno curioso e, per certi versi, paradossale, si sta verificando in Città. Molti ciclisti, alcuni dei quali professionisti o semi-professionisti, continuano a preferire la strada principale, spesso formando gruppi di 4-5 persone, a volte in fila indiana, a volte affiancati in due o tre, occupando parte della carreggiata e creando disagi al traffico che già a Marsala è molto caotico per via di altri motivi. Questo comportamento, che si verifica soprattutto in determinate ore del giorno, genera inevitabili rallentamenti e blocchi, con gli automobilisti che si trovano spesso costretti a fare slalom tra i ciclisti, o addirittura a fermarsi completamente, aspettando che il gruppo si sposti. Le ragioni di questo comportamento potrebbero essere varie e non tutte legate alla mancanza di rispetto delle regole stradali. Molti ciclisti preferiscono viaggiare in strada per una serie di motivi pratici quale, ad esempio, lo spazio limitato delle ciclabili. Il comportamento di questi gruppi di ciclisti che procedono in fila su strada crea non solo disagi alla viabilità, ma potenzialmente anche situazioni pericolose. La strada è spesso stretta, e i veicoli che si trovano a doverli superare possono essere costretti a invadere la corsia opposta, con il rischio di provocare incidenti. In situazioni di traffico intenso o in strade non molto ampie, questi gruppi di ciclisti possono diventare una vera e propria barriera, creando ulteriori tensioni tra automobilisti e ciclisti.