Dopo la nostra intervista a Maurizio Miceli, che si è espresso con parole di certo non tenere nei confronti dell’Amministrazione comunale trapanese, pronta è arrivata la replica del sindaco Giacomo Tranchida:
“Tale Miceli – scrive il primo cittadino – in coerenza con la sua formazione culturale, utilizza sovente il manganello verbale spandendo a destra e manca illazioni e falsità, cumulando poi una serie di fesserie e dando sovente i numeri. La verità è che trattasi di un soggetto disturbato, affetto da sindrome del perdente, assolutamente scarso ed impreparato, un contenitore vuoto, amministrativamente neanche utile per la Raccolta Differenziata. La realtà sui bilanci del comunali è ben diversa… nonostante i tagli ai trasferimenti del governo nazionale a cui Miceli fa da cameriere invece di difendere gli interessi della propria città e delle comunità locali, Trapani, nonostante la complessa vicenda della separazione anche finanziaria con Misiliscemi è in corsa con gli adempimenti contabili. Se fosse per Miceli che continua a fare puerile ostruzionismo con i suoi compagnetti di gioco anche in relazione agli strumenti tecnici di programmazione finanziaria, oggi i dipendenti non avrebbero uno stipendio, a scuola le famiglie non avrebbero la mensa e nemmeno si potrebbero accendere i riscaldamenti, ne pagare le bollette per l’illuminazione pubblica e i rifiuti rimarrebbero per strada con le ditte non pagate, per non parlare del blocco delle manutenzioni idriche e fognarie, e cosi via per il blocco dei servizi sociali alle famiglie in difficoltà. Ha perso la campagna elettorale, ha perso il ricorso elettorale, ha perso la leadership politica nel suo partito e nella coalizione che rappresentava… sta perdendo anche la faccia con la sua disonestà politico-intellettuale. Chi è causa dei suoi mali…”.