Il presidente dell’associazione Paladini dei Vini di Sicilia invia una lettera aperta alle autorità regionali e provinciali sulle politiche scolastiche.
“Ci rivolgiamo a Voi, garanti dell’istruzione nel nostro territorio, per invitarVi a ripensare l’iniziativa tendente ad assorbire il Liceo Classico nel Liceo Scientifico di Marsala in ragione del minor numero di iscritti del primo rispetto al secondo: il che ci appare come una scelta inopportuna e culturalmente improvvida. Tale opzione, pur dettata da logiche di dimensionamento scolastico, comprometterebbe irrimediabilmente l’identità di un’istituzione, il Liceo Classico, storicamente votato alla valorizzazione delle discipline umanistiche e alla formazione di un senso critico approfondito. La convivenza forzata con un curriculum di stampo scientifico finirebbe per “fagocitare” la ricchezza di uno studio umanistico che, lungi dall’essere un ostacolo alla modernità, la rende comprensibile attraverso l’indagine delle sue basi storiche, filosofiche e culturali.
Moltissimi studenti del Classico eccellono nelle facoltà scientifiche, tra cui Medicina, dove la conoscenza del greco antico fornisce le chiavi per comprendere i termini tecnici delle discipline sanitarie. Ridurre l’offerta educativa legata agli studi classici significherebbe impoverire la preparazione degli studenti privandoli di un bagaglio culturale capace di renderli cittadini consapevoli e professionisti completi. Le preoccupazioni espresse non sono frutto di un attaccamento nostalgico, ma di una valutazione su come l’identità di un percorso scolastico non risieda soltanto nei programmi, bensì nel contesto in cui questi sono sviluppati e nelle priorità educative che orientano le scelte organizzative. Il Liceo Classico non è solo una scuola: è un metodo. Ogni disciplina, incluse la matematica e le scienze naturali, vi è affrontata in una prospettiva critica e storica utile a investigare le radici filosofiche e metodologiche dei saperi: il che favorisce lo sviluppo di competenze essenziali per una partecipazione attiva alla cultura democratica. Banalizzando – ma non troppo – l’accorpamento del Classico nello Scientifico sarebbe come mettere insieme pere e mele: pur dotati di analoghe proprietà nutritive, i due frutti restano di natura e consistenza eterogenee. Allo stesso modo, Liceo Classico e Liceo Scientifico, pur complementari nel panorama educativo, devono rimanere distinti per rispettare la loro vocazione specifica. Quando due istituti così differenti vengono accorpati, è inevitabile che si instaurino priorità gestionali e logistiche.
Il Liceo Scientifico, che numericamente sovrasterebbe il Classico, eserciterebbe un peso maggiore nelle scelte organizzative, rischiando di marginalizzare le specificità del percorso umanistico. Le classi del Classico diventerebbero “minoritarie” in termini di attenzione amministrativa e allocazione delle risorse. In un contesto condiviso con il Liceo Scientifico, il rischio di “appiattimento” culturale è alto: l’approccio umanistico, che necessita di tempo, approfondimento e discussione, può essere percepito come meno “prioritario” rispetto a un metodo di studio più immediatamente orientato al risultato e alla quantificazione. Questa impostazione è difficile da preservare in un contesto misto dove la prospettiva scientifica, pur importante, rischia di prevalere come standard operativo che considera centrali altre priorità disciplinari. Accorpare non significa semplicemente condividere spazi fisici o finanziamenti o postazioni dirigenziali. È un processo che tende a omologare gli approcci, sacrificando le peculiarità. La “coesistenza pacifica” tra approcci educativi così differenti è una sfida, una competizione che facilmente si tradurrebbe nella prevaricazione del modello più numeroso e strutturato. Va dunque mantenuta una distinzione gestionale – che merita di essere tutelata e non sacrificata sull’altare di una semplificazione che rischia di depauperare il tessuto culturale del territorio – ove sia riconosciuta l’indipendenza dei due istituti anche in senso strutturale e amministrativo. Vi invitiamo, dunque, a riconsiderare questa scelta con attenzione e a intraprendere un dialogo costruttivo con le comunità scolastiche e le famiglie interessate. Non lasciamo che il Liceo Classico di Marsala diventi il simbolo di una cultura che si uniforma e si impoverisce. Difendiamo la pluralità dei percorsi formativi e la ricchezza di un’offerta scolastica che è la vera garanzia del futuro dei nostri giovani e della nostra società”.
Diego Maggio