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Salvo Riina ricorda il padre morto il 17 novembre 2017: “Vive e vivrà sempre”, bufera di critiche

“Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in noi e con noi” scrive in un post su Instagram Salvo Riina, terzo del capo dei capi di cosa nostra Totò che così rende omaggio al padre morto nel carcere di Parma il 17 novembre del 2017 dopo una malattia. Una fotografia accanto ad una rosa rossa con oltre 900 like e 275 commenti, alcuni da ‘rabbrividire’: “Ognuno di noi combatte la propria guerra per la sua famiglia”, Grande uomo, non ne nascono più come lui”, “Credo che sia giusto che ogni figlio rispetti il proprio padre. Qualsiasi cosa bella o brutta che sia che abbia fatto“, “Il papà rimane sempre il papà” scrivono diversi utenti. Ma qui il ‘papà’ era uno spietato boss della mafia corleonese.

Lo Stato ha vinto, Riina ha perso” ha scritto su X la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosim: “Un uomo che si è contraddistinto per ferocia e malvagità; ha seminato tanto di quel sangue che nessuna ‘nostalgia’ potrà mai cancellare. ‘Totò è stato battuto’, e di lui non resta che il ricordo di un uomo in fuga, solo e braccato, che alla fine si è dovuto arrendere alla morsa degli inquirenti e delle forze dell’ordine che gli davano la caccia”.  “Ancora una volta, l’amministrazione comunale, insieme a tutto il consiglio comunale, prende nettamente le distanze da tali sortite e anche da alcuni sconcertanti commenti, apparsi sotto il post su Instagram. Il boss Totò Riina appartiene a un passato di sangue che ha macchiato il nome di Corleone in maniera quasi indelebile”, fanno sapere dal Comune di Corleone che prende le distanze dal suo concittadino.

Anche Raoul Russo di Fratelli d’Italia si discosta, sostenendo che la storia di Riina va ricordata come monito per tutte le stragi da lui commesse, per ricordare chi si è sacrificato ed è stato ucciso dalla mafia, chiedendo l’intervento della magistratura.

redazione

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