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A Marsala un caffè 1,30 euro: l’aumento porta malcontenti

I consumatori stanno assistendo a un nuovo aumento del prezzo del caffè al bar, e non tutti sembrano esserne convinti. Sebbene sia vero che la materia prima abbia subito un rincaro, con un incremento di circa 2 centesimi a tazzina, il prezzo finale servito al bancone è lievitato fino a 10 centesimi in più in alcune attività, un aumento che appare sproporzionato agli occhi di molti a partire dalla città di Marsala, uno dei centri trapanesi più costosi per mangiare e bere. Qualche anno fa, il prezzo del caffè al bar era passato da 1 euro a 1,20, un salto che già allora aveva sollevato qualche perplessità. Oggi, ci si ritrova di fronte a un nuovo possibile adeguamento, da qui la domanda: è giustificato? In alcune zone della Sicilia, come nel palermitano, il costo del caffè è rimasto fermo a un euro, a conferma del fatto che l’aumento dei prezzi non è ancora un fenomeno esteso e uniforme.

I baristi e i ristoratori marsalesi stanno monitorando la situazione e riflettendo su come adeguarsi, ma per ora l’aumento è limitato solo ad alcuni locali. La categoria sembra divisa sul da farsi: da un lato, c’è chi ritiene di dover adeguare il listino per fronteggiare il rialzo dei costi di produzione; dall’altro, chi preferisce mantenere il prezzo invariato per non scoraggiare la clientela. Nel frattempo, i consumatori continuano a fare i conti, letteralmente e figurativamente, con questa variazione. Non solo al bar, ma anche al supermercato, dove molti si trovano a dover rinunciare alle marche più pregiate o a scegliere prodotti alternativi a causa dei prezzi sempre più alti. C’è persino chi già faceva pagare 10 centesimi in più per un caffè macchiato. Insomma la più classica tazzina di caffè, simbolo di una pausa quotidiana e di convivialità, rischia così di diventare un piccolo lusso, persino nella patria della tradizione italiana del caffè.

redazione

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