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Gibellina Capitale dell’Arte Contemporanea 2026, il sindaco: “Genererà un circolo virtuoso e migliorerà i servizi”

Gibellina, simbolo di resilienza e innovazione culturale, ha segnato un momento storico: per la prima volta in Italia è stata istituita la designazione di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea, e la città siciliana è la prima a riceverlo. “Sono felicissimo che la scelta sia ricaduta proprio su Gibellina. E’ la conferma che la visione di Ludovico Corrao era quella giusta. Nella vita bisogna osare, sognare, e questo riconoscimento dimostra che i sogni alla fine si avverano – ha dichiarato il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera -. Un risultato storico che ci inorgoglisce”. Questo risultato è il frutto del progetto intitolato “Portami il futuro”, redatto da Roberto Albergoni e il suo team, che ha convinto una giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

Il progetto vincitore non si limita a celebrare il passato artistico di Gibellina ma guarda avanti, proponendo iniziative che intrecciano arte, comunità e sostenibilità. La proposta include un piano articolato per ampliare l’offerta culturale con mostre, installazioni temporanee e programmi educativi volti a coinvolgere i giovani. Tra gli obiettivi vi è l’integrazione dell’arte contemporanea con le nuove tecnologie, per creare esperienze immersive e interattive che possano attrarre visitatori da tutto il mondo e stimolare un turismo sostenibile. La storia di Gibellina è radicata nella resilienza. Dopo il sisma devastante del 1968, la città è stata abbandonata e poi ricostruita circa 11 chilometri più a ovest. L’ex sindaco Ludovico Corrao trasformò la tragedia in un progetto visionario. Chiamò a raccolta artisti come Alberto Burri, che realizzò il celebre “Grande Cretto”, e Pietro Consagra, che progettò la “Porta del Belice”. Altri artisti di fama internazionale, tra cui Mimmo Paladino e Mario Schifano, arricchirono la nuova Gibellina con opere che combinano memoria e avanguardia, trasformando la cittadina belicina in un grande museo a cielo aperto.

Questo riconoscimento dimostra ulteriormente che non ci sono teorie né utopie, ma è la conferma di un’idea seguita con tenacia e passione, iniziata con Corrao e portata avanti nel corso degli anni – ha sottolineato il sindaco Sutera -. La nomina a Capitale dell’Arte Contemporanea è destinata a generare un circolo virtuoso, che stimolerà l’economia e migliorerà i servizi locali, con una particolare attenzione al potenziamento dell’infrastruttura turistica e culturale”. Sutera ha ribadito che la designazione avrà ricadute su tutto il territorio circostante, favorendo una più ampia collaborazione con altre città siciliane, già rafforzata dalla nomina di Agrigento come Capitale Italiana della Cultura per il 2025. La sfida del 2026 è quindi non solo celebrare l’arte, ma confermare Gibellina come punto di riferimento nel panorama culturale contemporaneo, unendo tradizione, innovazione e inclusività. Il progetto si riallaccia alla visione avanguardistica che Gibellina intraprese già negli anni ’70 sotto la guida di Corrao, coinvolgendo artisti e architetti nella ricostruzione post-terremoto.

Albergoni sottolinea l’importanza di recuperare questo spirito: «Vogliamo riprendere quel cammino, offrendo agli artisti l’opportunità di collaborare in un contesto di produzione locale, per generare nuove economie e valorizzare le eccellenze del territorio». L’obiettivo è di creare un modello di sviluppo artistico e culturale che possa avere un impatto economico e sociale duraturo, incoraggiando meccanismi di economia virtuosa. Per rendere possibile questa trasformazione, Gibellina riceverà fondi significativi, con circa 12 milioni di euro stanziati dalla Regione e 1 milione dal Ministero della Cultura. Questi fondi verranno utilizzati per supportare artisti e per riqualificare spazi culturali della città, tra cui il Teatro di Consagra, chiuso da tempo e destinato a diventare un nuovo polo di attrazione. Albergoni sottolinea anche l’intenzione di preservare e valorizzare il “Cretto di Burri”, un simbolo di Gibellina e della sua resilienza, che potrebbe presto ospitare installazioni artistiche temporanee, a patto che venga rispettata l’integrità del luogo.

Carmela Barbara

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