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Scintille tra la maggioranza e la DC mazarese: volano accuse tra il sindaco e Vito Gancitano

Uno scontro in piena regola, con le note stampa e le piattaforme social a fungere da ring. I protagonisti il sindaco di Mazara Salvatore Quinci e la maggioranza che lo sostiene in Consiglio comunale da una parte, la DC e il commissario cittadino Vito Gancitano dall’altra. Una querelle che in questi giorni sta facendo discutere e non poco. Che tra i due protagonisti non corra, politicamente, buon sangue è cosa risaputa. E così una mozione avente ad oggetto strategie in materia di droghe proposta dalla consigliera DC Vita Ippolito, diventa la scintilla per accendere gli animi e nuove tensioni. Per la cronaca la mozione è stata approvata grazie anche ai voti della maggioranza (Salvatore Quinci Sindaco, FdI, Osservatorio Politico, Partecipazione Politica e Movimento Diritto alla Città) che, nella prima nota stampa, accusa il gruppo DC di essere stato assente in aula. “Aspetti importanti – si legge – che portano questa maggioranza a chiedersi quale sia il destino di questo partito? Quale posto la DC intende occupare nel panorama politico? Il gruppo presente in consiglio, non è stato in grado neppure di sostenere e supportare una propria componente per tema di una certa rilevanza. Alla luce di tali avvenimenti, la DC dovrebbe procedere ad una vera e propria verifica politica interno al proprio gruppo al fine di palesare alla città che tipo di azione intendono ancora portare avanti”.

La risposta della DC non si è fatta attendere. Il commissario cittadino, Vito Gancitano, si è detto stupito “delle dichiarazioni al veleno rilasciate agli organi di stampa dal sindaco Quinci e dai partiti che lo sostengono” e ha giustificato l’assenza dei consiglieri per problemi personali. “La Dc non prende lezioni di politica da nessuno – si legge – né tantomeno da chi in questi mesi di governo della città ha portato in consiglio comunale solo debiti fuori bilancio, dimostrando di non avere un progetto per la città”. Gancitano chiama in causa l’azione dell’amministrazione e i problemi della città: “pensino a come pagare le cooperative e le ditte che da quasi un anno aspettano l’ adempimento delle fatture per i servizi resi alla città, pensino a tenere pulite le periferie, pensino a non perdere i finanziamenti , pensino a fornire quotidianamente l’acqua potabile ai cittadini, pensino a rispettare il piano di rientro dettato dalla Corte dei Conti, pensino a tutelare la salute dei cittadini salvaguardando primariamente l’Ospedale di Mazara , Pensino alla sicurezza in città e pensino ai tanti altri problemi che qui non abbiamo il tempo di elencare”.

A sua volta il sindaco Quinci si dicetirato in ballo inspiegabilmente dal commissario della Democrazia Cristiana locale, Vito Gancitano, a seguito di un comunicato redatto dai consiglieri dei gruppi di maggioranza nell’ambito di una dialettica tutta interna al consiglio comunale che riguarda questioni non amministrative ma bensì relative ai lavori consiliari”. Il primo cittadino afferma di non comprendere perché sia chiamato in causa, “di certo mi sorprende il fatto che a colleghi consiglieri, non rispondano gli altri colleghi consiglieri ma un tutor, tra l’altro con una modalità totalmente fuori contesto mostrando una scarsa conoscenza della grammatica … politica”. E da qui l’invito a un confronto pubblico e democratico con lui sui temi esposti e su ogni altra questione. “Io sono pronto – conclude Quinci –, e lei caro commissario Gancitano?”. Immediata la nuova replica di Gancitano: “Il sindaco trova il modo di attaccarmi, di tacciarmi di scarsa grammatica… politica e si dice pronto ad un dibattito. Colgo con piacere tale invito ricordandogli che dopo 15 anni ho scelto io di non candidarmi e dedicarmi ad un ruolo di partito piuttosto che elettivo. Altro che ricerche di poltrone!”. “Evidentemente – si legge sempre nel comunicato – il sindaco che taccia me di scarsa grammatica… politica ha invece una sua sintassi e grammatica politica personali. A seconda la convenienza. Quindi mi confermo pronto ad un dibattito pubblico e potremo parlare di tutto: sui primi 5 anni di mandato, sul periodo elettorale, su questo primo scorcio di nuovo mandato […] Mi auguro in ogni caso che il sindaco torni sereno e pensi ad amministrare piuttosto che perdere tempo ad offendere”. Una querelle, questa, che profuma tanto di campagna elettorale, nonostante questa sia finita ormai cinque mesi fa. Il confronto ci sarà? Oppure anche queste resteranno soltanto parole? Staremo a vedere, intanto noi restiamo in attesa della prossima puntata…

Luca Di Noto

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