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L’ex sindaco Alberto Di Girolamo: “Senza i voti del Movimento Via, Massimo Grillo sarebbe stato eletto?”

Scrive una lettera l’ex sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo sui recenti fatti di cronaca giudiziaria che hanno visto coinvolti esponenti della politica locale.

“In questi giorni la politica a Marsala è nell’occhio del ciclone, per gravi fatti di corruzione. Tre consiglieri comunali sono stati sospesi dal loro ruolo, forse mai successo prima, e altri sono indagati. Dirigenti regionali, provinciali e locali del movimento politico VIA agli arresti. Nell’inchiesta sono coinvolti anche figli e parenti di consiglieri comunali. Tutti per uso improprio di fondi europei, per assunzioni in corsi di formazione verosimilmente nemmeno fatti o promesse di assunzioni in cambio di voti.

Il movimento VIA con le sue tre liste, più altri candidati di ulteriori liste che una volta eletti sono transitati nel movimento, hanno prima contribuito a eleggere il sindaco Grillo e in questi 4 anni a mantenerlo in vita politicamente. Di fronte a fatti così eclatanti di corruzione e condizionamento della vita amministrativa, il sindaco non ha nessun “mea culpa” da fare? Le tre liste che facevano capo all’ex senatore Papania, in atto in galera, più gli altri consiglieri che nel frattempo sono passati con lui, hanno portato al sindaco oltre diecimila voti contribuendo alla sua elezione al primo turno. A questo punto è opportuno fare delle considerazioni e delle domande. Senza questi voti Grillo sarebbe stato eletto lo stesso?

Sorgono molti dubbi. Sicuramente la composizione del consiglio comunale sarebbe stata molto diversa. La mozione di sfiducia sarebbe stata verosimilmente approvata e tutti sarebbero andati a casa. Il sindaco per l’elezione regionale del 2022 ha fatto campagna elettorale per la lista del movimento VIA, nella quale era candidato anche il presidente del consiglio. Viene da pensare che abbia fatto questa scelta almeno per ricambiare il favore ricevuto nel 2020 per la sua elezione. Tutto normale? Le assunzioni di dirigenti, funzionari e impiegati, in questi quattro anni sono avvenute tutte nella massima legalità e trasparenza? Sono stati tutti assunti perché erano i più bravi o perché erano raccomandati da qualcuno? Sorge il dubbio, anche perché il sindaco fra i suoi primi atti amministrativi ha annullato due concorsi che noi avevamo bandito, uno per due posti di dirigente amministrativo e un altro per dirigente della polizia municipale. Perché l’ha fatto? Per assumere persone in modo meno trasparente e fare qualche favore a qualcuno? Era sorto qualche dubbio in quel momento, ma adesso i dubbi sono aumentati. Si spera che possano essere chiariti.

La lotta alla mafia non si fa intitolando strade e luoghi a chi è stato ammazzato dalla criminalità organizzata, questa è un’antimafia di facciata. Quando si vuole amministrare una città nell’interesse di tutti, lo si fa non accettando in partenza “movimenti e candidati molto chiacchierati” e amministrando “senza fare favori”. Non serve parlare sempre di onestà e onestà, bisogna praticarla con i fatti. Il becero clientelismo è la rovina dell’Italia e soprattutto del meridione. Mi rendo conto che per i politici di professione non è facile rompere il sistema clientelare perché è il loro ossigeno, ma si può e si deve assolutamente fare, anche con il rischio di non essere eletti. Bisogna amministrare nell’interesse di tutti e non degli amici o di chi ti ha portato molti voti. Di tutto questo, i partiti, i movimenti, i vari deputati, i candidati alle prossime elezioni amministrative di cui già si parla, non hanno niente da dire?

Sarebbe opportuno sapere cosa ne pensano di questi fatti e di questi personaggi. Certo questa inchiesta ha coinvolto anche consiglieri di altri comuni, ma il maggior numero sono di Marsala: questo avrà pur un significato, sarà che gli amministratori sono stati più permeabili almeno al clientelismo? In tutto questo degrado etico e morale possono continuare ad amministrare questa città come se niente fosse successo? Non sarebbe opportuno che si dimettessero? Cosa aspettano? E che tutti quelli coinvolti in questo scandalo, si ritirassero dalla politica per sempre? Naturalmente se da una parte si ha piena fiducia nella magistratura e negli uomini che hanno fatto le indagini, dall’altra parte tutti quelli coinvolti in questo scandalo si debbono ritenere innocenti fino alla conclusione dei tre gradi di giudizio. Marsala ha bisogno di “cambiare pagina”.

Alberto Di Girolamo

redazione

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