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Ad Alcamo il Museo degli Strumenti Musicali Multietnici nell’ex Chiesa San Giacomo De Spada

Sono 85 i comuni e 177 i musei che hanno aderito alla Rete dei Musei comunali della Sicilia promossa dall’Associazione dei comuni siciliani. E con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere  le realtà museali grandi e piccole della nostra Regione da oggi parte una specifica campagna di comunicazione che l’Associazione ha concordato con i sindaci e i referenti dei musei. Oltre ai comunicati stampa è prevista la realizzazione di una scheda tecnica che sarà pubblicata nell’homepage del sito della Rete (www.musei-sicilia.it) e sul sito dell’Associazione (www.anci.sicilia.it). Contemporaneamente partirà la campagna social su Facebook e Instagram.

La prima uscita riguarda il Museo degli Strumenti Musicali di Alcamo cui seguiranno il MA.FRA di Francavilla di Sicilia, il Museo civico polivalente di Mistretta, lo Spazio LOC e Pinacoteca di Capo d’Orlando, il Museo civico “Sebastiano Guzzone”, di Militello in Val di Catania. Ulteriori uscite, ancora da definire nei dettagli, sono previste per tutto il 2025.

AD ALCAMO IL MUSEO CHE SUONA, UN VIAGGIO TRA STRUMENTI E CULTURE DEL MONDO

Comincia con la visita virtuale al “Museo degli Strumenti Musicali” di Alcamo, il viaggio attraverso la Rete dei Musei comunali della Sicilia. Nel cuore del centro storico di Alcamo, all’interno dell’ex chiesa di San Giacomo De Spada, si trova un luogo unico che celebra la musica come linguaggio universale, per l’appunto il “Museo degli Strumenti Musicali Multietnici”. È stato istituito nel 2014 grazie all’iniziativa del Maestro Fausto Cannone che ha voluto donare la sua preziosa collezione di strumenti musicali alla sua città natale con l’obiettivo di promuovere la diversità culturale e rendere accessibile a tutti il patrimonio musicale mondiale.

La sede. Il museo è ospitato in un edificio di grande valore storico, l’ex chiesa di San Giacomo De Spada che nel Medioevo dava il nome a uno dei quattro quartieri della città, quando era cinta da mura. Menzionata per la prima volta in un documento del 1379 come semplice cappella o altare, fu edificata come chiesa a navata unica tra il 1571 e il 1572 e ampliata nelle dimensioni attuali tra il 1625 e il 1626. Nel 1649, nei locali adiacenti alla chiesa venne edificato un “Hospitalia peregrinorum” per assistere e alloggiare i pellegrini che in onore di S. Giacomo intraprendevano il cammino lungo la via Francigena Mazarense.

In questi luoghi di accoglienza, gestiti dalle Confraternite di San Giacomo, i pellegrini si fermavano alla fine di ogni giornata, per rifocillarsi, ricevere cure, pernottare e acquisire informazioni prima di rimettersi in cammino al sorgere del sole. Nella Sicilia Occidentale troviamo la Via Francigena Mazarense che nel suo lungo percorso, da Palermo a Mazara del Vallo, attraversa anche la città di Alcamo. Il legame tra la Sicilia e Santiago di Compostela è documentato nel sec. XII dal “Liber Sancti Jacobi” nel quale si registra la presenza di pellegrini siciliani davanti al sepolcro dell’Apostolo in Spagna. Il suo culto, già presente nella Sicilia bizantina, si diffuse ulteriormente nell’isola dopo la conquista normanna e recentemente è tornato in auge grazie al lodevole lavoro di alcune associazioni che stanno rilanciando il “turismo lento”. In questi itinerari religiosi il “viandante” può scegliere di percorrere con calma, senza stress, i luoghi da visitare, per conoscere meglio la loro cultura, le loro tradizioni, le loro genti.

La collezione. Nelle sale trovano spazio 232 strumenti musicali, suddivisi in diverse categorie: Cordofoni (Sarangi, Dilruba, Sarod, Hu Ch’in, Erhu, Pi Pa, Kamanga, Ud, Kora, Tanbur, Ribeca, Pandora Bandura, Ciftelia, Gusle, Domra, Bouzuki, ecc.); Aerofoni (Khen, Hulusi, Suling, Irlun Pipari, Suona, Lunedas, Sheng, Pungi, Mohoceno, Quena, Ciaramella, Friscalettu Siciliano, Dvojnice, Svirala, ecc.); Idiofoni (Maracas Cascabel, Guiro, Reco Reco, Gender Barung, Balafon, Song Lang, ecc.); Membranofoni (Djembè, Skor Tom, Conga, Dhjangro, Xiao Tanggu, Dholaki, ecc.); Elettrofoni (Chitarra Gibson “Les Paul Custom”, Chitarra Meazzi Hollywood “Sonic”, Violin Shaped “Lear VI Crucianelli”).

Discorso a parte meritano tre strumenti musicali considerati tra i cento strumenti più importanti dagli esperti in materia di museologia ad indirizzo musicale, Giovanni Paolo Di Stefano, Selima Giorgia Giuliano e Sandra Proto, che ne parlano nel libro- catalogo “Strumenti musicali in Sicilia” (in attesa di pubblicazione).

Nello specifico si parla del Roneat Eak, spettacolare xilofono che il Maestro ha portato da un suo viaggio in Tibet nel 1991, il cui corpo è costituito da una struttura a barca su cui è sospesa, tramite delle cordicelle, una tastiera a 21 tasti. Il blocco ligneo, riproduce le sembianze di un drago a tre teste in procinto di emanare lingue di fuoco, con tre code, impreziosito da pietre verdi e perline rosse e blu. Sempre dal Tibet provengono i Dung- Chen, trombe telescopiche in rame finemente cesellate con motivi floreali. Infine dalla Birmania (1987) proviene il Saung-Gauk, un’arpa a forma di pavone interamente in legno, finemente intagliata e decorata con vetri colorati e strass.

Il Maestro Fausto Cannone: una vita dedicata alla musica

Il museo è dedicato al suo “donatore” Fausto Cannone, cantautore, compositore, musicista e poeta, nato ad Alcamo il 1 marzo 1938 e morto l’11 settembre 2017. Artista poliedrico, aperto alla valorizzazione delle diverse culture del mondo e alla promozione delle tradizioni musicali etniche, ebbe una vita travagliata e piena di privazioni in quanto rimase orfano in tenera età. Il suo incontro con la musica fu casuale, quando all’età di sette anni trovò un vecchio mandolino nella soffitta dei vicini di casa che stavano traslocando. Da quel momento, la musica divenne il filo conduttore della sua vita, studiò prima da autodidatta e poi al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo, dove conseguì il diploma in canto. Ciò gli consentì di essere un apprezzato insegnante di musica ad Alcamo e di iniziare una serie di collaborazioni con importanti artisti locali tra cui spicca la famosa cantastorie siciliana Rosa Balistreri, con la quale collaborò per un lustro sia come compositore che come chitarrista dal vivo in alcuni suoi concerti.

Inoltre ha composto la musica per 16 poesie e diverse commedie del noto scrittore, regista e poeta siciliano Ignazio Buttitta. Una sua composizione musicale “Addio Matera” è stata scelta come colonna sonora del film indipendente “Sassiwood”, diretto da Antonio Andrisani e Vito Cea, girato e dedicato alla città di Matera.

Fruttuosa fu la sua amicizia e collaborazione con il barbiere-liutaio Isidoro Di Lorenzo, al quale commissionò la costruzione di alcuni strumenti particolari, oggi esposti al museo, come il Mandolino Pochette, la Chitarra Lira, il Mandolino Mezza lira e la Mandola. Il Di Lorenzo è stato un barbiere appassionato di musica che come autodidatta divenne un apprezzato liutaio e un abile musicista, rinomato in ambito locale per le sue “serenate”. Il suo capolavoro è uno strumento musicale molto complesso, che si accorda come un pianoforte, a cui Fausto Cannone diede il nome di “Magico-Cordovox”, non presente nella collezione del museo.

Il Museo offre esperienze interattive che coinvolgono i visitatori di tutte le età. È possibile ascoltare le registrazioni delle melodie originali degli strumenti della collezione, partecipare a laboratori musicali per imparare a suonare alcuni degli strumenti, o assistere a dimostrazioni dal vivo di artisti. Inoltre, sono disponibili visite guidate in cui gli esperti del museo raccontano storie e aneddoti legati agli strumenti e alle culture da cui provengono. Il Museo degli Strumenti Musicali Multietnici di Alcamo è un luogo dove la storia della musica si intreccia con quella dell’umanità, un viaggio che attraversa secoli e continenti, invitando i visitatori a esplorare le infinite possibilità del linguaggio musicale.

Per orari di apertura e ulteriori informazioni: https://www.comune.alcamo.tp.it/it/point-of-interest/746073

“Abbiamo aderito alla Rete dei Musei comunali della Sicilia promossa dall’ANCI – dichiara il sindaco Domenico Surdi – perché crediamo nel valore della Rete che ci permetterà di far conoscere, in ambito regionale, il nostro bellissimo ed originale Museo degli Strumenti Musicali Multietnici. Grazie alla generosa donazione del Maestro Fausto Cannone, Alcamo può vantare una raccolta di strumenti musicali di grande pregio artistico e di assoluta originalità, pezzi rari e preziosi che testimoniano la cultura musicale di diverse aree geografiche quali Africa, Cina, Medio Oriente, India, America Latina e che offrono ai visitatori una vasta panoramica sul mondo della musica e sulla cultura dei popoli che la praticano. Abbiamo voluto per il nostro museo – conclude il Sindaco – un allestimento moderno che permetta ai visitatori di osservare da vicino gli strumenti, inoltre sarà possibile, attraverso esperienze interattive, viaggiare con la fantasia musicale verso mete sconosciute ed ancora partecipare ai laboratori musicali o assistere a dimostrazioni dal vivo”.

L’ANCI Sicilia per presentare al pubblico il progetto della Rete dei Musei Comunali ha organizzato per il 30 ottobre, dalle 9.00 alle 16.30, nella Sala Piersanti Mattarella di Palazzo dei Normanni (a Palermo) l’evento dal titolo “A Cielo Aperto. Sicilia Paesaggio Museale”, che si svolgerà in due momenti, prima un Convegno e a seguire la cerimonia inaugurale. La seconda parte della giornata vedrà la partecipazione dei sindaci, dei referenti museali, degli stakeholder e delle personalità  che rappresentano le istituzioni che hanno promosso e  sostenuto l’iniziativa, come Paolo Amenta, presidente di ANCI Sicilia, Gaetano Galvagno, presidente dell’ARS, Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale dei Beni culturali, e Alessandra Priante, presidente ENIT.

redazione

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