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Corruzione nella politica marsalese, ecco come si assicuravano posti di lavoro a familiari

L’inchiesta condotta dalla Procura europea e di Marsala rivela un elemento particolarmente preoccupante nel mondo della corruzione degli enti di formazione e dei fondi: come diversi consiglieri comunali abbiano sostenuto il movimento politico di Papania, VIA, ottenendo in cambio favori personali, come posti di lavoro per familiari in enti di formazione, scambiati come moneta politica. Un esempio di questa pratica è il caso del consigliere marsalese Michele Accardi, indagato e attualmente sottoposto all’obbligo di dimora e alla sospensione dell’esercizio del mandato politico. Accardi avrebbe assicurato un impiego in una Ipab per il compagno di sua figlia, trattando questa posizione lavorativa come un vero e proprio scambio di favori.

La gravità della situazione emerge dalle intercettazioni effettuate dalla Guardia di Finanza di Trapani, dove si evidenzia come i politici siano stati proattivi nel cercare sostegno elettorale, contrariamente alla dinamica tradizionale in cui sono i cittadini a rivolgersi ai politici per chiedere supporto. Gli accordi tra i politici e i loro sostenitori dovevano essere conclusi ben prima delle elezioni, come dimostra una conversazione risalente a novembre 2022, in cui emerge chiaramente la volontà di ottenere un vantaggio prima che uno dei politici “diventi deputato e si vada a fottere ottomila euro al mese”. L’intera vicenda rivela un sistema di clientelismo che, anziché rispondere agli interessi della collettività, sembra essere orientato alla creazione di un circolo vizioso di favori personali, in cui i posti di lavoro pubblici vengono distribuiti come merce di scambio elettorale.

redazione

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