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A Capo Feto oltre mille kg di rifiuti raccolti da volontari, studenti e turisti

Appena pochi giorni fa avevamo documentato la situazione di abbandono dell’oasi di Capo Feto, sita tra Mazara e Petrosino, territorio ormai destinato a uso discarica a cielo aperto. Appello che sembra non essere rimasto inascoltato, dato che domenica 13 ottobre il GIVA Mazara (Gruppo Internazionale Volontariato Arcobaleno) ha aderito alla “Giornata del camminare” promossa da FederTrek per il Plogging all’interno della riserva, una passeggiata ecologica con raccolta rifiuti. E così volontari, studenti e alcuni turisti hanno portato via oltre mille kg di spazzatura. “Abbiamo trovato addirittura un registratore di cassa – spiega il presidente dell’associazione GIVA Mazara 2010, Vincenzo Marzano –. Tra plastica, vetro e rifiuti di vario genere la riserva era mesa male. Abbiamo diviso i ragazzi in squadre, il punto di riferimento era la casa dell’idrovora. C’erano anche la capitaneria di porto e la Polizia Municipale di Mazara, presente con due pattuglie”.

Un’idea nata grazie anche alla collaborazione con Plastic Free, Debora Capuzzi, dell’associazione Capuzzi Mondo Migliore, Enzo Sciabica, esperto in materia naturalistica e ornitologia e flora e fauna di Capo Feto e Anna Quinci, dell’associazione pro Capo Feto. “Oltre a noi – prosegue Marzano – erano presenti l’istituto commerciale, industriale e l’alberghiero di Mazara del Vallo con un centinaio di studenti a cui verranno attribuiti crediti Formativi scolastici extracurriculari. Poi si sono aggiunti alcuni turisti del Belgio e da Trapani. E anche qualche genitore degli studenti ha partecipato”. Molti ragazzi non conoscevano l’oasi di Capo Feto, unico posto al mondo, dove è possibile osservare il coleottero dell’Holia Attilioi, scoperto nel ’78 e da allora non rinvenuto in altre parti del pianeta. L’insetto è osservabile tra i mesi di maggio e giugno.

Lo stesso Marzano ci ha spiegato com’è nata l’idea di Capo Feto: “Con Plastic Free ci siamo sempre concentrati soprattutto sull’altro lato di Mazara, fino a Torretta Granitola. Avevamo visto un po’ di articoli, foto e qualche segnalazione, così abbiamo deciso di andare a Capo Feto, zona un po’ dimenticata, purtroppo soggetta anche a incendi”. “Abbiamo raccolto circa una tonnellata di rifiuti – conferma Maria Mori, referente Plastic Free Mazara – tra pneumatici, materassi, giocattoli e altro. Eravamo circa 100 volontari, tra cui i ragazzi delle scuole e alcuni turisti. Era bello far capire ai ragazzi anche l’importanza delle periferie e di queste meravigliose lagune. La loro partecipazione serve anche per sensibilizzare e creare dei cittadini migliori, loro possono trasmettere i giusti valori anche a casa, coinvolgendo le famiglie”. Per scoraggiare l’abbandono dei rifiuti la ricetta potrebbe essere semplice: “Servirebbero dei volontari per la supervisione della situazione. Poi bisognerebbe vietare l’ingresso delle auto in laguna, creare eventi come passeggiate per i turisti e anche per noi mazaresi”.

L’evento ha visto la partecipazione degli studenti grazie all’Erasmus Day (14-19 ottobre), in cui tutte le scuole dell’Unione Europea che aderiscono ai progetti Erasmus svolgono le iniziative: “Questa parte del territorio – spiega il prof. Gaspare Di Stefano, responsabile del progetto Erasmus – è soggetta a discarica anche da parte dei nostri concittadini, abbiamo trovato di tutto e di più. Noi coinvolgiamo anche i ragazzi perché uno dei temi è quello del rispetto dell’ambiente, della natura. Loro si sono armati di guanti e sacchetti, la nostra speranza sono i giovani. Il senso civico dei ragazzi rispetto ai miei coetanei è totalmente diverso, fatte le dovute eccezioni. Sui ragazzi si può intervenire, ma la cosa che ha fatto piacere è che anche qualche genitore si sia aggregato”. Iniziativa, questa, che potrebbe presto essere ripetuta: “Quando verso fine marzo verranno le altre Nazioni (Romania, Croazia e Grecia), abbiamo previsto un’altra uscita di queste, visita della zona e valutazione dell’aspetto ecologico e naturalistico”.

Luca Di Noto

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