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L’escalation della violenza sulle donne sempre più vicina a noi

Il 13 giungo 2024 segna l’entrata in vigore delle prime norme dell’Unione Europea per combattere la violenza sulle donne e la violenza domestica. Una legge che criminalizza la violenza fisica, psicologica, economica e sessuale contro le donne in tutta l’UE, sia offline che online, e migliora l’accesso delle vittime alla giustizia. Siamo però nel 2024 e, a detta della cronaca nera nel nostro Paese, sembra ancora l’anno 0. Al 1 settembre le donne uccise sono salite a 65 su un totale di 192 omidici. Nelle ultime settimane i tg sono un continuo di femminicidi e omicidi di donne con conseguente suicidio del proprio carnefice: si tratta di figli, mariti, padri, compagni.

Roberta Anselmi

Un anno fa, le comunità di Marsala e Salemi sono state sconvolte dall’assassinio di Marisa Leo, la professionista del vino uccisa dall’ex e padre della sua bambina che poi si è tolto la vita. Qualche giorno fa ancora a Marsala una donna di 42 anni è stata raggiunta dall’ex marito che l’ha pugnalata con un coltello alla schiena davanti ai genitori di lei. La donna oggi è fuori pericolo all’ospedale “Paolo Borsellino”. Il Centro Antiviolenza ‘La Casa di Venere’, che opera sul territorio lilybetano grazie alle volontarie che ogni giorno ascoltano storie di donne maltrattate, fisicamente e psicologicamente, sta seguendo alcune vicende processuali come parte civile.

“Gli inarrestabili e ricorrenti episodi di violenza degli uomini contro le donne, se non ultimo quello di qualche giorno fa verificatosi nella nostra città, ci lascia ancora una volta sgomenti e amareggiati – dichiara l’avvocata Roberta Anselmi, legale de ‘La Casa di Venere’ -. Tutto ciò mi da l’idea di una società divisa in due parti: da un lato i grandi progressi della scienza, la globalizzazione, l’esistenza di un enorme ventaglio legislativo a tutela delle donne e dall’altro la resistenza di una mentalità arretrata che è il retaggio di quella patriarcale che la sottende e la rinforza; una mentalità intrisa di misoginia e fortemente connotata dagli stereotipi di genere che vedono ancora oggi la donna oscillare tra il ruolo di madre e moglie muta e l’oggetto del desiderio che trova la sua ragione di esistere nell’essere scelta dall’uomo. Per questa ragione la donna che sceglie di essere libera, che manifesta il suo rifiuto all’uomo diventa destinataria di ogni tipo di molestia e maltrattamenti sono al femminicidio. La verità è che l’uomo non accetta di essere rifiutato, vive il no della donna come un oltraggio al suo arcaico senso di mascolinità perché non sopporta di perdere il controllo su una persona che sottovaluta, usando il sesso che apprende dalla pornografia come atto di supremazia e di umiliazione della donna”.

La Anselmi ci dà una lezione da tenere a mente per capire il fenomeno della violenza di genere:L’uomo difronte al rifiuto della donna si sente legittimato ad offenderla, denigrarla, maltrattarla e ucciderla perché la sua donna ha disubbidito. E la cosa più triste è che gran parte della società si conforma a questo orientamento stigmatizzando le donne come cattive madri o rovina famiglie. E così sotto i nostri occhi assistiamo al formarsi di un quadro di grande arretratezza che è stato e continua ad essere trasmesso attraverso un’educazione sbagliata. Credo fermamente che il luogo deputato ad investire affinché si esca da questi scenari beceri e retrivi sia la scuola. Invito tutte le donne a credere nelle istituzioni a denunciare sin dai primi campanelli di allarme e sopratutto ad imparare a dire no”. La Procura di Marsala ha uno Sportello Antiviolenza che è operativo h 24 per accogliere le donne vittime di violenza a cui tutte possono rivolgersi. 

redazione

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