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Federconsumatori: “Basta coi ricatti Ryanair in Sicilia, Schifani parli col Governo”

“Il CEO di Ryanair Eddie Wilson che ricatta la Regione Sicilia, territorio nel quale la sua azienda fa grandissimi guadagni facendo pagare carissimi i voli ad ogni festa comandata, è un fatto intollerabile per tutti i consumatori siciliani, a prescindere dal loro colore politico. Federconsumatori Sicilia, inoltre, ribadisce che la sua posizione sulla questione caro-voli non coincide affatto con quella dell’azienda irlandese“. Dopo la vicenda della Juve Next Gen e di tutti i 191 passeggeri rimasti a dormire per terra allo scalo di Birgi per un guasto ad un aereo Ryanair nella tratta Trapani-Bergamo, si accende di nuovo il dibattito sull’unico vettore presente a Trapani e operativo anche negli altri scali siciliani.

Ryanair chiede la cancellazione di una tassa per restare pienamente operativa in Sicilia e minaccia di spostare i propri aerei in altre Regioni italiane, in cui tale tassa è stata cancellata, o addirittura all’estero. Wilson afferma che non è un ricatto, ma nessuno è così stupido da non capire che lo è a tutti gli effetti. Ogni anno Ryanair mette in atto la stessa strategia – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – facendo richieste economiche con la minaccia di spostare gli aerei altrove. Inoltre, l’azienda ha ormai capito perfettamente che è possibile mettere le Regioni italiane una contro l’altra, seguendo l’antico motto latino divide et impera, per massimizzare i suoi profitti. Tutto ciò è intollerabile e offensivo per noi siciliani”.

Federconsumatori ribadisce, per l’ennesima volta, che il piano regionale di rimborsi per i voli troppo costosi è un fallimento. Ma ciò non vuol dire che Ryanair abbia ragione e che possa ricattare impunemente i siciliani. Nel giro di pochi giorni lo stesso volo Ryanair passa da 14,99 euro a 150 euro o più: l’azienda dovrebbe spiegare a tutti se a 14,99 euro quel posto in aereo non è redditizio, perché se non lo è allora Ryanair vola in perdita per gran parte dell’anno. Molto più probabilmente, invece, è il volo a 150, 200, 250 euro ad essere pura speculazione sul prezzo, e l’azienda sfrutta l’insularità della nostra Regione e la mancanza di mezzi di trasporto realmente alternativi all’aereo per collegare la Sicilia a gran parte dell’Italia continentale. Eddie Wilson ha ragione solo su una cosa: “Schifani deve volare a Roma, ma non per chiedere che si taglino le tasse a Ryanair. Schifani deve andare a Roma per parlare con Salvini, con Urso, con il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma e con i rappresentanti delle società di gestione di tutti e quattro gli aeroporti siciliani, al fine di organizzare un piano voli di lungo periodo, che preveda un sistematico aumento dei voli disponibili durante le festività e gli altri giorni da bollino rosso”.

redazione

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