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Castellammare ricorda Paolo Ficalora, il capitano ucciso dalla mafia il 28 settembre 1992

«Ricordare il capitano Paolo Ficalora, il suo coraggio e la sua integrità morale, significa richiamare tutti all’impegno quotidiano per la legalità. Paolo Ficalora ha scelto di opporsi alla criminalità anche a costo della vita e occorre onorare il suo sacrificio ricordandolo e facendolo conoscere alle nuove generazioni, perché tutti possano seguirne l’esempio con l’impegno civico e azioni concrete contro la mafia e ogni forma di illegalità». Nell’anniversario dell’assassinio, il sindaco Giuseppe Fausto, a nome dell’amministrazione comunale e della città di Castellammare del Golfo, ricorda Paolo Ficalora, il capitano di lungo corso ucciso dalla mafia, a Castellammare del Golfo, il 28 settembre 1992. 

Paolo Ficalora, capitano di mercantili in pensione, aveva 59 anni quando fu ucciso dalla mafia il 28 settembre del 1992: i sicari gli spararono sotto gli occhi della moglie, Vita D’Angelo, davanti il villaggio turistico che gestiva a Guidaloca, precisamente in località Ciauli, a Castellammare del Golfo. Fu sottratto ai due figli, Angelo e Tiziana. Per anni aveva resistito alle pressioni della mafia che voleva sottrargli il residence. Per l’omicidio del capitano Paolo Ficalora sono stati condannati Giovanni Brusca e Gioacchino Calabrò: i mafiosi decisero di ucciderlo perché aveva ospitato nel suo residence, ignorandone l’identità, il pentito Totuccio Contorno.  

 Paolo Ficalora è stato riconosciuto vittima di mafia solo circa 10 anni dopo la sua morte, e nel 2004 il Comune gli ha intitolato una via. «Il ricordo di Paolo Ficalora per riflettere tutti, cittadini e rappresentanti delle istituzioni, sull’importanza del rispetto della legge e degli altri, impegnandoci attivamente -conclude il sindaco Giuseppe Fausto- per una società più libera e giusta».

redazione

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