Dopo avere abbandonato Azione – partito di Carlo Calenda con il quale sono state elette alle scorse politiche – le parlamentari Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Giusy Versace hanno fondato l’associazione “Centro popolare“. E dall’opposizione approdano alla maggioranza avviando un percorso condiviso con Noi Moderati di Maurizio Lupi. Per loro si tratta di una sorta di rimpatriata. Vedrete che tanti fedelissimi, consiglieri comunali e regionali, le seguiranno a breve.
Le tre parlamentari parteciperanno già al Comitato direttivo del partito di Lupi. “Non potevamo condividere la scelta di chi ha aperto un dialogo esclusivo con il campo largo e la sinistra a cominciare dalle prossime elezioni regionali, scelta legittima, ma impossibile da sostenere per coerenza con la nostra storia e le nostre convinzioni”, ha dichiarato Mara Carfagna che comunque era ancora presidente di Azione quando il suo partito sosteneva Luciano D’Amico, il candidato del campo largo alle Regionali in Abruzzo.
“Con Centro Popolare – aggiunge Carfagna – puntiamo a rafforzare l’area moderata e riformista del centrodestra attraverso un percorso fondativo per l’allargamento e consolidamento di un’area che rappresenti il luogo della stabilità, del pragmatismo e della concretezza”. Poi interviene anche Maria Stella Gelmini ( poteva stare zitta?) “Vogliamo allargare questo progetto al civismo, a tanti amministratori locali delusi dal fallimento del Terzo Poloe che rifiutano l’adesione al campo largo con Conte, Fratoianni e Bonelli. Il centro resta il luogo dell’equilibrio e della ponderazione degli interessi in gioco, anche in un quadro politico che si sta ancora una volta polarizzando. Lo faremo portando avanti le nostre battaglie e i nostri valori, a partire da una tradizione cattolico popolare che mette al centro la persona, la famiglia, la competenza e il merito, il principio di sussidiarietà, la valorizzazione dei corpi intermedi. Sono questi i pilastri su cui si fonda la nostra associazione”.
Fin qui l’ufficialità della scelta che hanno fatto le ex forziste. Non ci abbiamo capito nulla. Un nostro amico che si intende di queste cose, vedendoci nella confusione più assoluta, ci ha proposto una iniziativa che non ha valore scientifico, ma ci convince. Si provi a chiedere ad un passante, come se fosse un’inchiesta: “Scusi, signore, lei ha intenzione alla prima occasione di votare per Azione di Calenda?”. Se l’interpellato vi risponderà allibito “chi, io?” e sembrerà che all’improvviso si chieda: “Dio mio, che faccia ho?”, si potrebbe avere la risposta al quesito: ecco perché se ne sono andate. Dall’altra parte per il momento votano ed eleggono di tutto. Vi ricordate amici marsalesi e petrosileni che abbiamo eletto Marta Fascina in Parlamento, dove non ci va però ci rappresenta?