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Secondo week end per le Vie dei Tesori a Trapani, Mazara ed Alcamo

Il secondo weekend delle Vie dei Tesori nelle tre città del Trapanese – domani (sabato 21 settembre) e domenica (22 settembre) – è un inestricabile miscela di chiese normanne, cappelle barocche, palazzi vescovili, residenze nobiliari, artigiani e manifatture, orme di popoli diversi, in arrivo o in partenza, ieri come oggi; ma si aggiungono anche aree protette e oasi WWF, cantine e passeggiate d’autore. Tutto visitabile con un unico coupon.

Il viaggio può partire da Trapani dove è in atto una vera e propria immersione nella storia dei Misteri: si è infatti aggiunta in corsa al programma, la splendida collezione di argenti, dal Seicento ai giorni nostri, allestita scenograficamente nella sede dell’Unione Maestranze: il balcone d’argento dell’”Ecce Homo”, realizzato nel 1881 da Giuseppe Parisi; la croce ed il calice sorretti dall’angelo del gruppo di Gesù nell’Orto del Getsemani, del XVII secolo; la Colonna de La Flagellazione; poi aureole, spade, sciabole, pugnali, lance e alabarde dei personaggi delle scene dei Misteri, raccontati anche tramite profumi, suoni, marce e degustazioni. Per chi volesse vedere dal vivo i venti gruppi scultorei della processione del Venerdì Santo, riapre la chiesa delle Anime Sante del Purgatorio dove sono custoditi: è stato sempre il luogo più visitato nelle passate edizioni. Questo fine settimana torna anche l’Antica Corte delle Ninfee, dimora privata ricavata da un antico monastero femminile, con un giardino inatteso che pare un piccolo Eden. Solo sabato mattina è aperta la Cattedrale con il Cristo Morto, ma non bisogna perdersi quello scrigno prezioso che è la bottega dell’ultimo artista-corallaro, Platimiro Fiorenza che plasma “l’oro rosso” nato dal mare. Tra le esperienze, è quasi sold out l’esplorazione guidata di Luigi Biondo all’Immacolata del Collegio di cui ha curato il restauro; e sono molto gettonate anche le visite teatralizzate ogni domenica tra gli arredi intatti di Palazzo D’Alì. Sempre domenica, tra le passeggiate cult, quella di Renato Lo Schiavo, docente di latino e greco al Liceo Ximenes, che conduce dal Bastione Imperiale alla Torre di Ligny sulle orme dell’Odissea e delle teorie di Samuel Butler.

Mazara del Vallo recupera la sua anima multiculturale, e miscela dolcemente gioielli arabo normanni (il cubo di San Nicolò Regale di mano bizantina, che fa parte del circuito Italia Romanica come la Regale Abbazia di Santa Maria dell’Alto che secondo la tradizione, parrebbe risalire al 1085); e biblioteche trecentesche come quella del Seminario dei Chierici, che apre con il Palazzo Vescovile e il Museo Diocesano. Oppure si passa dalla cripta della chiesa di San Francesco che conserva ancora i colatoi per l’inumazione dei cadaveri; ai tesori barocchi sotto la volta della chiesa di San Michele Arcangelo del monastero delle Benedettine, dove c’è anche un diavolo da scoprire… Ma la sorpresa sarà domani sera (sabato) alle 22 quando si partirà alla scoperta delle Casbah e delle tante anime che la vivono; se poi si vuole approfondire, basta partecipare al rito del Tè verde alla menta con i pinoli da Abir che riceve nella sua casa, che è un pezzetto di Tunisia in terra siciliana. Sabato alle 21 a Mazara, una passeggiata serale nella Casbah, per raccontare il centro storico rivitalizzato dall’arrivo di tanti migranti integrati con la comunità locale Domenica mattina alle 11 una passeggiata tra gli storici quartieri di San Giovanni, San Francesco, l’antica Giudecca e Xitta, alla scoperta dell’antica città murata

Ad Alcamo si fa dunque la fila per salire sulla Matrice: pochi per volta, scarpe da ginnastica, elmetto protettivo e una punta di coraggio, e su per la scala: alla fine si sarà ripagati perché il panorama è fantastico. Ma c’è anche moltissimo altro da fare: da non perdere la trecentesca Maria SS. Annunziata dove “abitava” l’omonima confraternita, la più antica tra le alcamesi, poi trasformata in caserma e abbandonata. E’ uno Spasimo, un affascinante rudere con il tetto crollato (e, occasione unica di quest’anno, si entra nell’antico chiostro carmelitano che oggi ospita il commissariato di Polizia), e le visite sono condotte dall’Ordine degli Architetti di Trapani. Altra novità, il neonato Museo dei Carabinieri, aperto solo da pochi mesi, dove proprio per il festival è esposta una delle jeep Willys paracadutate dagli americani durante la Seconda Guerra Mondiale. Fuori dal centro storico, si può raggiungere il Baglio Florio per “salutare” uno dei tre superstiti Leo Bibens, il simbolo della grande famiglia imprenditoriale che qui imbottigliava il Marsala; oppure si arriverà proprio in riva al mare per visitare la Tonnara Foderà ai Magazzinazzi che è proprio un museo inatteso dedicato alle imbarcazioni dei tonnaroti, dentro le originarie trizzane, magari con un aperitivo a km0 al tramonto. Sono cinque le passeggiate del programma di Alcamo per questo secondo weekend: domattina alle 9,30 il trekking nella riserva naturale del Bosco di Alcamo, su Monte Bonifato; o la scoperta del tracciato dell’antico acquedotto delle sorgenti Chiusa che porta acqua a tutta la città. Nel pomeriggio alle 17 e alle 18 si può camminare nella macchia mediterranea che abbraccia la Tonnara di Scopello; si possono ascoltare le leggende che abbracciano il castello di Calatubo e la romantica Cuba delle Rose; e domenica mattina si visita l’area archeologica delle antiche fornaci romane.

Sia a Trapani, che a Mazara e Alcamo il programma delle Vie dei Tesori è costruito in stretta collaborazione con i Comuni, il supporto del main sponsor Unicredit e dell’USR per la formazione dei giovani delle scuole. Curiosità, foto, le schede per approfondire ogni luogo o esperienza e i coupon da acquistare: tutto sul sito www.leviedeitesori.com

redazione

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