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La lavorazione del pesce alle Egadi è storia antica

Lo chiamano Bagno delle Donne. Si tratta di una struttura risalente al II-III secolo d.C., situato nei pressi di Cala San Nicola, sul versante nord- est dell’isola di Favignana: una zona ricca di grotte probabilmente frequentata dal periodo fenicio fino a quello paleocristiano, come fanno pensare i ritrovamenti fatti in loco.

Realizzato scavando nella roccia e sfruttando una grotta già esistente, il bagno delle donne rappresentava una sorta di vasca ipogea: si entrava attraversando una piccola volta che dava accesso ad un’ampia sala collegata al mare da un tunnel da cui l’acqua penetrava all’interno, ma che poteva essere aperto o chiuso a seconda delle necessità.

Secondo alcune interpretazioni era un ninfeo, secondo altre poteva essere legato alla lavorazione del pesce che in queste terre è storia antica. Il rapporto dei primi abitanti delle Egadi con il pesce è testimoniato anche da quanto raffigurato all’interno della Grotta del Genovese.

Diverse fonti evidenziano, in epoca successiva, la presenza nelle Egadi di attività legate alla lavorazione del pesce, ben prima dell’arrivo delle moderne tonnare.

In modo particolare, queste strutture erano legate alla produzione del garum, una salsa liquida a base di pesce particolarmente amata dai Romani.

In genere, gli impianti erano composti da vasche disposte lungo la riva. Favignana aveva il suo a San Nicola. Ma, tra quelli più antichi della Sicilia occidentale, c’è anche quello a nord di Cala Minnola, a Levanzo, che è stato individuato sul finire degli anni ’70. Era costituito da otto vasche di forma quadrangolare ma di dimensioni diverse. Probabilmente furono realizzate in parte scavando sul fondo roccioso e si ipotizza che, in origine, potessero essere profonde poco meno di un metro. Nei dintorni sono stati rinvenuti anche frammenti di anfore riferibili all’età romana e alla prima età imperiale. Sembrerebbe che questo impianto fosse già in funzione nel I secolo a.C.. Successivamente, con il diminuire del consumo del garum, impianti di questo genere caddero in disuso e furono sostituiti da strutture di più simili alle tonnare che tutti conosciamo.

Antonella Genna

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