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Piano urbanistico generale, ZES e centro storico di Trapani, le osservazioni e i suggerimenti dell’Ordine degli Architetti

L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di
Trapani interviene con alcune osservazioni e suggerimenti sul PUG, il Piano urbanistico generale, in fase di formazione. La nota, approvata dal Consiglio nello scorso giugno e trasmessa all’Amministrazione comunale, prende in esame diversi aspetti del territorio in relazione “alla visione della città futura in grado di vedere quello che accadrà nei prossimi decenni in modo da non commettere gli stessi errori del passato e non stravolgere i fragili equilibri urbani”.

Oggi c’è bisogno di una visione di Città/Paesaggio da conservare e tramandare alle prossime generazioni. Gli argomenti più rilevanti che vengono sollevati
riguardano le ZES, zone economiche speciali, la strada di accesso al molo Ronciglio, la lottizzazione tra la via Virgilio e le ex saline del Collegio e Modica, la partecipazione e l’istituzione dell’Urban Center per il processo decisionale in
materia urbanistica, il centro storico e il sottopasso ferroviario. L’Amministrazione comunale sembra aver ribadito che sarà realizzato un opportuno collegamento tra le vasche di laminazione oggi esistenti, come residui delle vecchie saline Collegio, e il canale Reda, a sud della prima dorsale Zir.


Gli architetti trapanesi evidenziano l’assenza di aprioristiche contrarietà sulle opportunità economiche della ZES; tuttavia, osservano che la realizzazione di alcune infrastrutture legate alla ZES rappresentino opere dal forte impatto ambientale, oltre che sovradimensionate rispetto al conseguimento di un risultato ottenibile con opere
alternative suscettibili di minore invasività.


Appaiono contrastanti alcune indicazioni del PUG, che nelle sue linee generali, persegue condivisibili obiettivi di sostenibilità e consumo di suolo zero e poi prevede, per una parte della residuale area delle saline, varianti allo strumento urbanistico e lottizzazioni che, se realizzate, eroderebbero cospicue superfici di suoli liberi, sigillando suoli che fino ad oggi contribuiscono ad assorbire le acque
meteoriche.


L’Ordine degli Architetti, come fatto in passato nelle opportune sedi, torna a ribadire il proprio disaccordo riguardo alla realizzazione del sottopasso ferroviario. Gli
architetti ritengono che il sottovia non risolva il problema del traffico cittadino.

redazione

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