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Vino Marsala come patrimonio immateriale Unesco: presentato il progetto

Si torna a parlare di Unesco a Marsala. Stavolta la mobilitazione non è intorno al patrimonio naturalistico simboleggiato dalla Riserva dello Stagnone, ma al vino che maggiormente esprime l’identità del territorio lilibetano, secondo una logica di sistema con altre realtà che esprimono produzioni simili nell’ambito dei vini liquorosi.

In questa logica si è tenuto presso il Baglio Oneto di Marsala un incontro promosso dal Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, con l’obiettivo di promuovere la costituzione di una Rete europea dei vini fortificati.

Il progetto – secondo l’idea originaria formulata dai Paladini di Sicilia che ne hanno anche curato le motivazioni culturali – mira al riconoscimento della pratica tradizionale di produzione dei vini fortificati (cioè liquorosi) della “Cintura del sole” (una fascia climatica che si estende nel basso Mediterraneo in prossimità del 38° Parallelo) – il Marsala, lo Sherry, il Madeira, il Porto e il Samos – come patrimonio immateriale dell’umanità e ha preso spunto da una recente conference call, organizzata con il presidente del Concours Mondiale de Bruxelles, Benoit Havaux che ha coinvolto i presidenti dei Consorzi di Jerez (Andalusia), Madeira (Azzorre), l’Istituto do Vinho do Porto, Marsala e Samos (Grecia).

All’incontro hanno partecipato il Sindaco di Marsala Massimo Grillo, il presidente del Consorzio Tutela Marsala DOC Benedetto Renda il Dirigente Generale Dario Cartabellotta, il Presidente dei Paladini di Sicilia Diego Maggio, il Presidente del Consorzio DOC Sicilia Antonio Rallo, il Dirigente IRVO Lucio Monte, il capo IPA di Trapani Vito Falco, il Dirigente scolastico dell’Agrario-Alberghiero Domenico Pocorobba, la presidente del Club UNESCO di Marsala, Cesarina Perrone, il vicepresidente del Comitato Civico Miglioriamo Marsala, Elio Palmeri e diversi titolari di aziende produttrici di vino e cantine cooperative.

Dall’incontro è emersa la dichiarata coesione di intenti tra i soggetti presenti, sia privati che istituzionali per la costituzione di un Comitato Promotore della candidatura; la definizione della “Road Map” che prevede: una raccolta di dati e documentazione (ampia ricerca coordinata dai Paladini di Sicilia per raccogliere informazioni storiche, culturali e enologiche relative alla produzione dei vini fortificati nella Sun Belt), il coinvolgimento delle comunità locali (nelle aziende, nei wine resorts e nei “bagli” si organizzeranno incontri, workshop e focus group con produttori, esperti enologi, rappresentanti delle comunità locali e delle istituzioni per raccogliere conoscenze e consuetudini tradizionali), identificazione delle migliori pratiche vinicole utilizzate nella produzione dei vini fortificati, valutando la loro sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Infine si procederà all’elaborazione di un dossier dettagliato da presentare all’Unesco, che documenti l’importanza culturale e storica dei vini fortificati della cosiddetta “Sun Belt”, includendo testimonianze, tradizioni, tecniche di produzione e impatto sulla comunità. Seguiranno poi attività di promozione e sensibilizzazione, con eventi, conferenze, degustazioni e attività culturali per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni internazionali sull’importanza della candidatura Unesco e sulla valorizzazione dei vini fortificati, per tutelare la loro qualità, tipicità e unicità, per preservarne la valenza economica, per difendere la memori a storica e l’identità dei territori ove similarmente si producono e per promuovere in essi un turismo consapevole e documentato.

Nel corso dell’iniziativa è stato assunto l’impegno ad ospitare a Marsala, nel mese di ottobre, i rappresentanti delle produzioni vinicole del Mediterraneo meridionale. Questo incontro sarà determinante per decretare l’avvio ufficiale del percorso che culminerà nella presentazione della candidatura.

redazione

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