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“Ecco perchè Marsala deve uscire dal Distretto Turistico”

L’opportunità di uscire dal Distretto Turistico Sicilia Occidentale è stata ribadita in sede istituzionale dall’Associazione Strutture Extralberghiere di Marsala. Nel corso di un’audizione tenutasi presso la Commissione Turismo, il presidente dell’ASE Fabio Alba ha elencato statistiche e motivazioni che determinano questo tipo di orientamento.

In prima battuta, è stata sottoposta all’attenzione dei consiglieri comunali presenti una tabella elaborata dall’Osservatorio Turistico Regionale e Airgest da cui si evince che meno della metà dei turisti che arrivano da Bratislava, Billund e Riga, atterrati a Birgi, non restano in provincia di Trapani, preferendo altri territori. Ciò a testimoniare che, nonostante gli sforzi, l’appeal del territorio trapanese continua ad apparire inferiore rispetto a quello di altre province, quantomeno per i turisti stranieri.

L’audizione dell’Associazione Strutture Extralberghiere davanti alla Commissione Turismo

Secondo l’ASE, dunque, Marsala farebbe bene a lavorare a una propria Destinazione Turistica, così come sembrava orientata a fare l’amministrazione Grillo, senza poi realizzare effettivamente tale progetto, che prevederebbe la creazione del brand Marsala, l’analisi del target di riferimento, la creazione di una offerta turistica basata sulle peculiarità della nostra città, la promozione e il coordinamento tra gli operatori locali. Ciò si accompagnerebbe, inevitabilmente, all’uscita dal Distretto, che viene così motivata: difficoltà a gestire 8/10 città all’interno di un progetto di promozione turistica; scarsi risultati nel rapporto tra investimento economico e presenze turistiche; possibilità di usare le risorse economiche per creare la Destinazione Turistica Marsala; tirarsi fuori dalla confusione identitaria creata dal Distretto tramite campagne marketing sbagliate.

Il “no” al Distretto, però, non va considerato definitivo, ma funzionale a una fase di investimento e crescita sulla Destinazione Turistica Marsala, secondo una logica che ricorda un po’ quella di un’azienda, che prima investe su se stessa e poi entra a far parte di compagini o aggregazioni di settore. “In futuro dopo aver affermato il nostro brand e con le necessarie coperture finanziarie allora si potrà fare parte di altri progetti”, incluso il Distretto Turistico.

redazione

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