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Dall’alto domina Favignana: ecco la storia del Castello di Santa Caterina

Basta alzare un po’ gli occhi per vederlo già da lontano. Punto di riferimento dell’isola, magicamente illuminato di notte, il Castello di Santa Caterina sorge nel punto più alto dell’isola di Favignana, a circa 310 metri s.l.m. Da lì, lo sguardo abbraccia tutto l’arcipelago, il mare circostante e la costa trapanese. Il nome fa riferimento alla santa Caterina d’Alessandria. In origine però si trattava di una torre d’avvistamento fatta costruire probabilmente in epoca saracena, intorno all’800, insieme ad altre due torri. Le tre costruzioni, di cui una si trovava dove oggi sorge Palazzo Florio, formavano il sistema di avvistamento e difesa dell’isola e il loro ricordo è ancora presente nello stemma del Comune. Fu poi Ruggiero I d’Altavilla, intorno all’anno mille, a trasformare la preesistente torre saracena nel forte di Santa Caterina. Gli Svevi diedero in concessione il luogo a Palmerio Abate, esponente di un’importante famiglia trapanese, che passò poi il castello in eredità ai suoi discendenti.

Nel 1496, sotto la dominazione aragonese, il signore di Favignana Andrea Riccio promosse degli interventi sul forte di Santa Caterina, dandogli una forma più simile a quella di un castello. La costruzione, in pietra calcarea locale, ha una forma rettangolare. Il piano terra, che ha la particolarità di trovarsi infossato nella roccia e, a partire dal XVII secolo, fu usato come carcere. Il primo piano era invece probabilmente riservato agli alloggi per i soldati. Vi era anche una cappella intitolata a S. Caterina, costruita dai Normanni. Nella parte più alta c’era una terrazza di avvistamento. Sulla facciata, diverse finestre e feritoie. L’accesso al castello era protetto da un piccolo fossato e da un ponte levatoio. Accanto all’ingresso, vi era uno stemma, probabilmente di epoca aragonese, e un’iscrizione che ricordava un rifacimento del 1616. Il forte, compresa la cappella, venne in parte distrutto nel 1860 durante le rivolte contro i Borboni. Ristabilito l’ordine, nel 1861 il castello venne affidato alla Regia Marina e destinato a stazione semaforica. Oggi non viene utilizzato, ma è il punto d’arrivo di una piacevole passeggiata che permetterà di godere di un bellissimo panorama. Si può arrivare al castello grazie alla strada che percorre gran parte del colle di S. Caterina. Metà del percorso può essere attraversato con propri mezzi, ma l’ultimo tratto dovrà essere fatto esclusivamente a piedi attraverso un sentiero a gradoni. È consigliabile dunque evitare le ore più calde della giornata.

Antonella Genna

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