Gianfranco Buffa musicista, cantautore, di origine marsalese vive e lavora da tanti anni in Francia. Ha dato alle stampe un libro, che è anche la sua opera prima, che verrà presentato tra pochi giorni al festival del settore denominato “il Mare colore dei libri” che avrà inizio a Marsala, città natale dell’artista, il prossimo 26 luglio. Il lavoro che si intitola “Scene di Caccia” (ed.PubbliNews) verrà presentato sabato 27 luglio all’interno del Complesso monumentale di San Pietro alle ore 18.
Maestro, come è nata la sua idea di scrivere un libro?
“Più che un’ idea è stata un esigenza che è partita, come spesso mi succede in tutte le fasi di scrittura, dal mio subconscio dispettoso e forse anche difettoso. Prima mi è venuta la voglia di raccontare e poi durante la scrittura ho capito che stavo un po’ facendo i conti con il posto dove sono nato e così ho continuato. Semplice”.
Lei è un artista professionista. Quanto c’è del musicista nel libro?
“Molto. Moltissimo perché la punteggiatura, la lunghezza dei periodi li ho scritti come se dentro me una musica non convenzionale mi desse le dritte per uscire dai canoni classici della scrittura cosiddetta popolare”.
Lei vive da tanto tempo in Francia, il suo primo lavoro letterario è ambientato nella sua terra d’origine la Sicilia con riferimento anche alla provincia di Trapani eppure da una prima lettura non appare nulla né di nostalgico né di rimpianto: perché ambientare la trama nella sua terra d’origine?
“Perché , come lei ha giustamente sottolineato, non ho nessun rimpianto di questa terra ma solamente il ricordo amaro del dolore che ho provato sin da ragazzino nel vedere come purtroppo la Sicilia viene trattata dai suoi abitanti”.
L’opera prima avrà un seguito? Ovvero dobbiamo attenderci un Gianfranco Buffa scrittore oltre che musicista?
“Si. Il libro sarà l’amico con il quale la canzone passeggerà nei miei giorni a venire”.