Categorie: CronacaMazara

Nel box mazarese collegato a Messina Denaro oltre alla pistola, soldi e tracce

Nel box usato da Messina Denaro durante la sua latitanza, in via Castelvetrano a Mazara del Vallo, stanno via via per emergere nuove prove. Oltre ad un’arma con 50 munizioni e documenti vari che poi gli inquirenti andranno ad esaminare minuziosamente, è stato rinvenuto del denaro contante e materiale biologico, probabilmente delle impronte.

Il gip intanto, ha convalidato il fermo del 49enne Giuseppe Di Giorgi a cui quel garage apparterrebbe, che resta in carcere. In un vano dell’armadio dell’uomo è stata ritrovata la pistola suddetta, carica, che l’uomo dice di aver ‘trovato per strada’. Al complesso residenziale il Ros e lo Sco, coordinati dal procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Bruno Brucoli e Pierangelo Padova, sono arrivati grazie ad una chiave trovata al mafioso il giorno della sua cattura alla clinica palermitana ‘La Maddalena’ dove Matteo Messina Denaro si recava sotto falso nome (quello di Andrea Bonafede) per sottoporsi alla chemioterapia.

Si è scoperto che la chiave apriva il cancello elettrico del gruppo di immobili. Altre chiavi sono state trovate alla sorella del boss, Rosalia Messina Denaro e al geometra Andrea Bonfede. L’attenzione degli inquirenti si concentra anche su un altro garage che sarebbe collegato al primo e nella disponibilità di un parente di Di Giorgi.

redazione

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