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Torna il Reddito di cittadinanza in Sicilia? Lo propone una deputata di Forza Italia, ma il suo partito prende le distanze

 “Disposizioni urgenti per la dignità sociale e l’inclusione attiva in Sicilia – Istituzione del reddito regionale di cittadinanza”. Questo il titolo di un disegno di legge presentato dalla deputata di Forza Italia all’Ars, Luisa Lantieri. Il ddl intende istituire il “Reddito regionale di cittadinanza, quale misura di inclusione attiva – si legge – e sostegno al reddito di nuclei familiari composti da soggetti attivabili al lavoro di età compresa tra 18 e 59 anni, esposti a rischio di povertà e di emarginazione. Il beneficio economico sarebbe di 400 euro mensili e verrebbe “condizionato al compimento di un apposito Percorso regionale di inclusione attiva”. 

Con una successiva nota, Luisa Lantieri si è trovata costretta a specificare si tratta di un’iniziativa da intendere a titolo esclusivamente personale, che tuttavia ha motivato così la proposta: “Ho voluto con questa mia iniziativa sottolineare la necessità che si apra un urgente dibattito sulle soluzioni più adeguate per affrontare l’emergenza sociale determinata dalla crisi economica – aggiunge -. Una emergenza che rischia di creare nuove povertà e nuova emarginazione. E la politica deve porsi il problema, senza preconcetti ma col solo obiettivo di dare risposte ai cittadini”.

A ribadire la distanza di Forza Italia dall’ipotesi di riproporre la misura del reddito di cittadinanza anche il capogruppo all’Ars, Stefano Pellegrino, che ha sottolineato come l’iniziativa della Lantieri “non rispecchia le posizioni di Forza Italia a livello regionale e nazionale, né del suo gruppo parlamentare”.
“Il nostro partito – prosegue il deputato regionale marsalese – ha votato in modo convinto per l’abolizione di questa misura, che non riteniamo utile ad affrontare né il tema della povertà né le emergenze sociali. Certamente Forza Italia è impegnata a tutti i livelli istituzionali per dare risposte alle emergenze, per creare nuova economia e nuovo sviluppo, nuova impresa. Ma come più volte ribadito a livello nazionale dal Segretario Tajani e a livello regionale dal Presidente Schifani, non sono le elargizioni indiscriminate e a pioggia a cambiare il quadro sociale, che ha invece bisogno di investimenti produttivi, sostegno alle imprese, sburocratizzazione, interventi di assistenza sociale lì dove effettivamente utili e necessari”.

Sulla vicenda non poteva mancare il commento del Movimento 5 Stelle, da sempre sostenitore di tale misura, in vigore fino allo scorso anno.

“Il Reddito di cittadinanza funzionava e non lo dicono soltanto i dati ufficiali, come testimonia, ad esempio, la recente relazione sulla povertà messa a punto dalla commissione del ministero del Lavoro che ha certificato che nei quattro anni in cui è stato in vita questo strumento ha fatto uscire dalla povertà un milione di persone all’anno. In Sicilia se n’è accorta pure la maggioranza che, come ci ricorda un articolo del Domani di Simone Olivelli, è arrivata a presentare all’Ars, con Luisa Lantieri, un disegno di legge per ripristinare lo strumento in Sicilia”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.
“Schifani non è d’accordo con l’iniziativa di un’esponente del suo partito? La cosa non ci meraviglia affatto, pur di andare contro al M5S il governo nazionale di centrodestra non ci ha pensato due volte ad affamare larghe frange della popolazione, specie in Sicilia. Già lo scorso anno avevamo presentato un’interpellanza al governo regionale per chiedere provvedimenti in grado di dare una mano ai siciliani in difficoltà, ma non è successo nulla. Diamo atto a Luisa Lantieri di avere descritto il Reddito di Cittadinanza, nella relazione introduttiva del suo ddl, senza il paraocchi dell’appartenenza politica, arrivando ad ammettere che questo strumento ha garantito la dignità della fasce sociali maggiormente vulnerabili del Paese”.

redazione

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