Categorie: AmbienteCastellammareIniziativeMazaraSan Vito

Viaggiare sostenibile si può? Il racconto di Simone e Alice Rita da Mazara a San Vito e Castellammare

Un’interessante e ecologica iniziativa quella di due partner, Simone La Barbera e Alice Rita Cocco, appassionati di sport e natura che il 9 luglio hanno pagaiato in kayak da Mazara del Vallo a Torretta Granitola e ritorno, raccogliendo la plastica di superficie e scattando qualche foto dell’esperienza. Lo scorso anno, sempre in estate hanno fatto una vacanza similare, denominata “I’m Patto Zero”, da Mazara a Castellammare sempre in canoa, dormendo in tenda nei campeggi lungo il percorso: “E’ possibile organizzare e realizzare delle vacanze sostenibili e a basso impatto sull’ambiente”, fanno sapere. In quell’occasione Simone e Alice Rita hanno raccolto la plastica di superficie e documentato l’esperienza con dei video, delle foto e brevi poesie in rima pubblicate sulle pagine social.

Si tratta adesso di 5 tappe, di un 25-30 km, a ‘bordo’ di kayak gonfiabili decathlon così che possano essere facilmente trasporti in viaggio. Poi i due si sono muniti dell’attrezzatura necessaria per svolgere questo tipo di esperienza in sicurezza (giubbotti salvagente, fischietto, kit primo soccorso, tenda, materassino gonfiabile, acqua, telefono cellulare) e hanno cambiato il verso di percorrenza del viaggio per sfruttare i venti che arriveranno da sud-sud-est, evitando il più possibile la navigazione controvento.

QUESTA LA POESIA IN RIMA PER IL QUINTO E ULTIMO GIORNO DI VIAGGIO:
I’M PATTO ZERO – DAY 5

San Vito Lo Capo ~ Castellammare del Golfo 

Distanza percorsa 27.59 km 

Velocità media 4.4 km/h 

Livello batteria: Esaurito 

Plastica raccolta: 1 boccaglio 

Totale km: 121.59 km 

Sole all’alba, il cielo sembra dipinto

Colazione con cornetto al pistacchio “finto”,

Tutto pronto per la pagaiata,

Abbiamo tutto tranne l’acqua ghiacciata.

Ultima tappa pronti si parte, sembra di stare sul pianeta Marte.

Quinto giorno di navigazione,

Braccia e spalle chiedono l’abdicazione.

A furia di stare in mezzo al mare, è andato in Tilt anche il sistema vestibolare.

Ghiaccio a cubetti nello zaino frigo,

Il racconto del viaggio ad una famiglia di Zurigo.

Mi sento un po’ ironico, alla vista delle mani giunte del monte monaco,

Le onde non consentono alcuna distrazione,

Barche a motore piene zeppe di persone.

Lo spostamento non è tollerato

Se eseguito su un mezzo non annoverato.

Un viaggio lento dove ogni posto va conquistato,

Piacere da pochi ancora escogitato.

Attesa che spesso nuoce, in un mondo dove tutto va veloce.

Lettino, ombrellone, Selfie, aperitivo,

Modo di vivere collettivo.

Senza perdere il filo del discorso,

Ripensiamo ad ogni chilometro percorso.

Le uniche onde basse e tenere, trovate all’interno del lago di Venere.

Da cala Grottazza a Cala della Disa,

Subentra la necessità di una sosta improvvisa.

Anche all’ombra ogni cosa si scalda, pranzetto in spiaggia con la “tavola calda”.

Nemmeno il tempo di riposare,

Ore 14:30 bisogna salpare.

Che tristezza ti sei accorto?

Avvistato un cucciolo di delfino morto.

Brutto episodio che segna un viaggio bello,

Eccoci arrivati ai Faraglioni di Scopello.

La spiaggia privata per gente abbiente, dove il business non rende la gente accogliente.

Sembra un concerto del Tour Stadi, il termometro segna 40 gradi.

Sarebbe stato bello avvistare una foca,

Fastidiose le onde della Baia di Guidaloca.

Siamo ormai sul finale del viaggio,

L’arrivo a destinazione sembrava solamente un miraggio.

A cala dei sogni l’ultima sosta, solo quattro giorni fa eravamo dalla parte opposta.

Il passaggio sotto “n’testa la porta”, incrocio di correnti e pulsa l’aorta.

Ultimo brivido sul finale,

Le onde dell’aliscafo anche peggio del maestrale.

121 km di mare, stupiti, increduli, felici, siamo arrivati a CASTELLAMMARE.

redazione

Condividi